Oggi Sino-Europe chiederà formalmente a Fininvest il rinvio del closing per l’acquisto del Milan a fronte del versamento di una terza caparra da 100 milioni da versare entro il 10 marzo per poi procedere alla finalizzazione dell’acquisizione alla fine del mese. Secondo quanto riportato dai giornali di oggi l’ok della holding della famiglia Berlusconi alla richiesta di proroga sembra scontato, anche se nella serata di ieri l’agenzia AGI ha fatto balenare la possibilità che il Cavaliere, stufo dei continui rinvii, sarebbe ora orientato a non cedere più il Milan.
“O arrivano i soldi o mi tengo il Milan“, avrebbe confessato Berlusconi ai sui fedelissimi nella giornata di ieri, secondo la ricostruzione dell’AGI. Ricostruzione che viene avvalorata anche da Milano Finanza, secondo cui il presidente del Milan, potrebbe rilevare direttamente il controllo della società rossonera facendolo uscire dal perimetro della Fininvest.
Per ora si tratta solo di suggestioni. La giornata di oggi potrebbe dunque essere importante per capire il futuro del club di Via Aldo Rossi. Se oggi Fininvest dovesse dare formalmente l’ok alla richiesta di proroga di Sino-Europe (in questo caso potrebbe essere diramato un comunicato stampa) per il Milan si aprirebbe un altro mese di stallo gestionale, con tutto ciò che ne potrebbe conseguire in termini di allestimento della rosa per la stagione 2017-2018.
A partire dalla questione del rinnovo del contratto di Gigio Donnarumma, il primo da professionista del portiere diventato maggiorenne sabato scorso, che verrebbe dunque congelata in attesa dell’insediamento della nuova proprietà e del nuovo management guidato dal tandem Fassone-Mirabelli.
Proprio il nuovo rinvio del closing avrebbe fatto aumentare le perplessità di Mino Raiola, procuratore di Donnarumma, sulla consistenza degli acquirenti asiatici.
Fassone, secondo quanto riporta l’edizione odierna di Repubblica, vorrebbe stabilire un contatto diretto con Donnarumma per conoscere le sue intenzioni. Ma in questo caso sembra ancora più difficile non tenere in considerazione la volontà dell’agente italo-olandese il quale starebbe lavorando per l’inserimento di un ingaggio a crescere a partire da 2.5 milioni e di una clausola di partecipazione alla rivendita simile a quella di Pogba.
Ma ora, in virtù del rinvio del closing, tutto deve nuovamente fermarsi. Fassone, scrive Repubblica, ha trascorso la giornata di ieri a parlare con dirigenti e procuratori per non perdere il filo delle trattative avviate.
Emblematica la situazione di Dahoud del Borussia Moenchengladbach, a un passo dal Borussia Dortmund (già perso Rudy finito al Bayern). Un altro profilo difficile da tenere nel congelatore è Pierre Aubameyang. Più facile temporeggiare con Luiz Gustavo, De Vrji, Musacchio o Keita. Ma in generale risulta difficile fare ancora affidamento sicuro su promesse di investimento da 120 milioni a sessione di mercato quando non ci sono nemmeno le rassicurazioni sui fondi necessari al closing.