Fondazione Ente Autonomo Fiera Internazionale di Milano e A.C. Milan Spa comunicano di aver amichevolmente conciliato, davanti l’Organismo di Conciliazione di Camera Arbitrale di Milano, la controversia insorta tra le parti nell’ambito del procedimento volto alla riqualificazione del complesso immobiliare denominato “Padiglione 1-2 del Portello”, senza riconoscimento alcuno di responsabilità e delle opposte pretese.
E’ questo il testo del comunicato congiunto diramato dalla Fondazione Fiera Milano e dal Milan dopo il raggiungimento dell’accordo stragiudiziale nel contenzioso che li vedeva opposti dopo la decisione della società rossonera di non procedere alla costruzione del nuovo stadio sui terreni dell’ente al Portello.
L’accordo arriva dopo oltre un anno da quando i vertici della Fondazione Fiera avevano manifestato l’intenzione di ricorrere alle vie legali per ottenere una compensazione del danno provocato dalla decisione del Milan, che aveva vinto il bando di gara indetto dall’ente, di non procedere alla costruzione del nuovo stadio per non sopportare gli oneri necessari alla bonifica dei terreni sui ancora oggi sorgono i padiglioni dell’ex Fiera.
«Il danno è facile da calcolare», aveva spiegato il presidente della Fondazione Fiera Milano, Benito Benedini, nell’ottobre 2015, «Stiamo parlando di un’area in diritto di superficie per cinquant’anni. Si tratta di moltiplicare per 50 la differenza tra le entrate promesse e sottoscritte e quelle reali. Ovviamente le cifre di ciascun anno vanno riportate al valore attuale».
Nel luglio del 2015 il Milan si era aggiudicato il diritto di costruire lo stadio al Portello a fronte di un canone da versare alla Fondazione pari a 4,05 milioni di euro annui per 50 anni, ottenendo la concessione di un diritto di superficie per un periodo analogo.
In altre parole la Fondazione si era assicurata il diritto di ricevere questi 4,05 milioni all’anno per i prossimi per 50 anni. Ma incassare 4,05 milioni l’anno per 50 anni non è la stessa cosa di avere 202,5 milioni (4,05 X 50) subito.
Di qui la necessità di attualizzare questi 202,5 milioni. Scontando i flussi di ogni anno ad un tasso del 3% (pari al BTP a 30 anni nell’ottobre del 2015) il danno si sarebbe aggirato attorno ai 100 milioni di euro. Ma avrebbe potuto essere anche più basso se nel frattempo la Fondazione avesse trovato un altro soggetto disposto a farsi carico del terreno al Portello versando un canone al posto del Milan.
Come è poi emerso tra le pieghe del bilancio del Milan al 31 dicembre 2015, l’ammontare richiesto dalla Fondazione Fiera Milano come risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale era pari a 36 milioni di euro.
Secondo quanto riportato dall’agenzia ANSA, l’accordo tra Fondazione e Milan prevede il pagamento all’ente di una cifra vicina ai 5 milioni di euro, ben più bassa del risarcimento da 40 milioni di euro (il bilancio indica in realtà 36 milioni) preteso inizialmente dalla precedente gestione di Fondazione Fiera Milan. La spesa, secondo quanto indicato dall’ANSA, non sarà sostenuta dal Milan ma interamente da Fininvest, la holding della famiglia Berlusconi, proprietaria del club.