Dopo il passaggio del Palermo da Maurizio Zamparini a Paul Baccaglini il quotidiano La Repubblica nell’edizione di Palermo ha analizzato questa mattina il nuovo assetto societario.
Pesa, sull’operazione, il silenzio assoluto a proposito delle cifre che i protagonisti dell’operazione hanno tenuto completamente segrete.
La Repubblica, allora, pone alcune domande (dando altrettante risposte) per fare chiarezza sulla situazione, almeno per quello che è possibile, al momento, dire.
Nel frattempo anche la Lega Calcio ha ratificato la carica di Paul Baccaglini come nuovo presidente dell’Unione Sportiva Città di Palermo. Anche sul sito ufficiale della Lega di A, così come sul sito ufficiale della squadra rosanero nell’organigramma societario, figura la nuova carica che il consiglio d’amministrazione del club di viale del Fante gli ha attribuito.
Non si tratta di un passaggio scontato a priori, visto che per avere il via libera il nuovo numero uno della società di viale del Fante ha esibito una serie di documenti fra cui anche il certificato antimafia. Il prossimo passo, adesso, è la presentazione entro il 19 aprile della società che entro il 30 aprile acquisterà l’intero pacchetto azionario del Palermo.
Restano in piedi ovviamente anche le prossime scadenze fissate dalla Lega di A e dalla Federcalcio per verificare i requisiti di onorabilità e solidità finanziaria. Documenti che dovranno essere presentati entro trenta giorni dal completamento del passaggio di proprietà. Passaggi burocratici che formalmente non sono pregiudizievoli per la compravendita della società, ma che lo sono certamente per l’iscrizione al campionato della stagione 2017-18
1) IL GRUPPO DI BACCAGLINI AC-QUISTA SOLO IL PALERMO CALCIO O TUTTE LE AZIENDE DI MAU-RIZIO ZAMPARINI?
Il fondo indicato dal neo presidente rosanero dovrebbe acquistare, attraverso una società che sarà costituita ad hoc solo il Palermo, per un valore non noto: «A quanto ho venduto? Sono cazzi miei», ha detto Zamparini martedì nel corso della conferenza stampa di presentazione di Baccaglini. Le imprese di proprietà di Zamparini, invece, non passano di mano ma dal suddetto fondo dovrebbero ricavare investimenti. E nuova liquidità.
2) COS’È INTEGRITAS CAPITAL?
È il nome della società che gestisce il fondo, indicata direttamente da Paul Baccaglini in conferenza stampa. È una società “dormiente” con un capitale di appena 1.250 sterline, secondo gli archivi britannici, con sede nel Kent vicino Londra, di cui Baccaglini non è socio. I soci, invece, sono l’inglese Paul Fleming e l’australiano Anthony Birrell. Gli stessi nomi ricorrono nel board di una compagnia quasi omonima, la “Integritas Capital Management”, anche questa “dormiente” (ovvero che non hanno fatto registrare un’attività significative negli ultimi anni) e con un capitale di mille sterline. Altri soci, in quest’ultima compagine, sono la “Kapana International” con sede nel paradiso fiscale delle Seychelles (oggi chiusa) e la Matoda Pty, australiana. Birrel, in questo gioco di scatole cinesi, figura anche fra i soci di “Orb Global”, altra società inglese con sede vicino Londra: anche questa chiusa.
3) CHI METTE I SOLDI PER IL PALERMO?
Al momento è questo il vero mistero di tutta l’operazione. Perché i 200 milioni di cui si è parlato in queste settimane (per l’acquisto del club e per gli investimenti nel nuovo stadio e nel centro sportivo) dovrebbero arrivare da un fondo ci cui attualmente si sa ufficialmente poco. La tesi informale di Baccaglini è che il fondo sia cosa diversa dalle società di cui abbiamo parlato: secondo la nota con cui il Palermo annunciava il cambio di presidenza, il fondo avrebbe «clienti in tutto il mondo». Da comprendere, in realtà, se gli investitori ci sono già o se altri (e magari robusti) se ne stiano cercando per i giorni a venire, in questa fase cruciale prima della formalizzazione dell’acquisto delle azioni del Palermo. In questo senso, Baccaglini potrebbe avere il ruolo di una sorta di advisor, in una ricerca di nuovi capitali che non si è di certo esaurita. Un’altra possibilità, secondo alcuni analisti, è che anche la società rosanero non cambierebbe effettivamente proprietà ma rimarrebbe nell’orbita del “Gruppo Zamparini” con capitali freschi immessi dallo stesso fondo. Insomma, un’operazione di refunding.
4) ENTRO QUALI DATE QUESTI IN-TERROGATIVI SARANNO SCIOL-TI?
Le risposte giungeranno al massimo alla fine del mese di aprile. Il 17 aprile, infatti, Baccaglini dovrà comunicare attraverso quale società acquisterà il 100 per cento delle azioni del Palermo. A quel punto si comprenderà pure se almeno uno dei soci della Integritas Capital, il cofondatore Paul Fleming che è uscito allo scoperto congratulandosi con Baccaglini per lo sbarco a Palermo, farà parte della nuova proprietà. Lo stesso Baccaglini ha comunque annunciato che sarà lui in prima persona a creare la nuova società che gestirà il club rosanero e che rimarrà lui il presidente. La seconda scadenza è fissata per il 30 aprile, giorno entro il quale Baccaglini dovrà provvedere materialmente all’acquisizione dell’intero pacchetto azionario della società di viale del Fante. Qualora questa operazione non venisse completata entro le scadenze previste, Zamparini potrebbe decidere di riprendersi il club o, come successo nel caso del Milan nell’operazione con la cordata cinese, concedere altro tempo per il closing e dare una nuova scadenza.