Juventus legale Agnelli in commissione Antimafia difende il presidente del club e respinge le accuse: “Non c’è una intercettazione che riguardi il presidente della Juventus, mai un riferimento ad un incontro, mai”. Oggi era il giorno del legale della Juventus, Luigi Chiappero, in Commissione Antimafia e da parte dell’avvocato chiamato esporre ai parlamentari la versione dei fatti di Andrea Agnelli arriva una difesa granitica del comportamento tenuto dal top manager bianconero. Nessuna telefonata tra il numero uno del club e esponenti della malavita: “Ci sono due telefonate tra il presidente e d’Angelo, il security manager, e sei telefonate in cui terze persone parlano del presidente in modo irrilevante relativamente ai biglietti”, ha spiegato Chiappero.
Intanto, però, il legale mercoledì prossimo tornerà in audizione e al termine dell’incontro, tenutosi a Roma nel pomeriggio, il presidente della Commissione, Rosy Bindi, ha annunciato che anche lo stesso Agnelli sarà ascoltato dai parlamentari: “Abbiamo chiarito che il presidente della Juventus verrà, non lo avevamo mai dato per certo”, ha detto l’ex ministro Bindi. “Tutta la vicenda denota che la forza delle mafie sta nella sua sottovalutazione”, ha poi aggiunto il presidente della Commissione. La scelta trova poi “la totale e piena disponibilità del nostro presidente a essere qui e dare suo contributo”, ha sottolineato sempre nel pomeriggio il legale della Juventus.
Juventus legale Agnelli in Commissione Antimafia, la versione dei fatti
Secondo Chiappero “è necessario distinguere tra quanto avvenuto fino a luglio 2016 e quanto avvenuto dopo, quando dipendenti della Juve sono stati ascoltati, intercettati e rivestono il ruolo di testimoni, ruolo sottoposto a vaglio invasivo meticoloso e mai mutato. Il processo penale racconta di una persona attualmente sottoposta a processo per associazione ndranghetista il cui nome è Rocco Dominello, e racconta che il nostro security manager, Alessandro D’Angelo, deputato con l’uomo della biglietteria a rapportarsi con coloro che rappresentavano la tifoseria. A un certo punto una persona, Rocco Dominello, è entrata in contatto con d’Angelo: questa persona era ed è al momento incensurata“, sottolinea Chiappero davanti alla Commissione parlamentare Antimafia. “Non ci sono inviti a matrimoni, battesimi o qualcosa di più. Alessandro d’Angelo, il security manager della Juve, parla con un signore che viene dalla curva, che ha un certificato penale pulito“, ha proseguito il legale. “D’Angelo non pensava lontanamente di parlare con un soggetto che non fosse altro che un esponente della curva”.
Secondo Chiappero con Agnelli alla guida del club è “cambiato completamente il modo di comportarsi della nostra società rispetto al passato. Qualsiasi biglietto che esce dalla Juventus viene acquistato dai gruppi. Noi pensavamo che passando dagli omaggi al ‘tutto pagato’ si fosse fatto un salto in avanti enorme, perché tra rivendere un qualcosa che ti è stata regalata o fare la cresta, rispetto a qualcosa di venduto noi pensavamo di aver fatto un passo in avanti”.
Ma nel respingere le accuse rivolte al club Chiappero oltre a ricordare come si parli di persone comunque incensurate, ricordo come in questi anni il club ha avuto al suo “fianco” la Polizia e proprio la “Digos non aveva fatto segnalazioni. Doveva accorgersi Alessandro D’Angelo che questo signore, Rocco Dominello, aveva qualche caratteristica diversa da quella di un tifoso, quando dietro alla fede calcistica può nascondersi di tutto?”, si è chiesto con un certo tocco di ironia Chiappero.