Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, è già stato ascoltato dal procuratore federale della Figc, Giuseppe Pecoraro, sui presunti rapporti della società bianconera con ultrà ed esponenti della malavita organizzata finiti anche sotto la lente d’ingrandimento della commissione parlamentare antimafia.
L’incontro – apprende l’Ansa – è avvenuto in totale discrezione a fine febbraio e si è svolto non in federcalcio ma in un luogo istituzionale a Roma. Durante l’audizione, Agnelli – che è poi stato deferito da Pecoraro per questa vicenda – ha sostenuto di “non avere mai incontrato Rocco Dominello”.
Fonti della società bianconera, precisano poi che quando fu ascoltato dal procuratore federale Pecoraro a metà febbraio a Roma, Andrea Agnelli disse ”di non avere mai incontrato Rocco Dominello in solitudine”.
Ed in replica alle affermazioni del direttore generale della Figc, Michele Uva, che intervenendo nei giorni scorsi sulla vicenda di presunti rapporti tra alcuni dirigenti della Juventus ed esponenti della ‘Ndrangheta, aveva etichettato l’inchiesta della commissione Antimafia “un processo mediatico” (salvo poi rettificare ieri), scende in campo il presidente di Libera, Don Luigi Ciotti sottolineando che ”la commissione Antimafia ha il dovere di verificare tutte le piste, credo che c’è anche il dovere delle varie società di collaborare alla ricerca della verità, costi quel che costi. Solo collaborando si costruiscono percorsi di giustizia, non dobbiamo temere la verità”.
E per il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ”un dirigente non deve entrare nei giudizi dell’antimafia, perché è un argomento molto delicato”. Intanto oggi, a Coverciano, è in programma il primo consiglio federale del Tavecchio bis; attesa per l’intervento del presidente federale, che potrebbe prendere le distanze dalle parole del dg.