A prescindere da come andrà a finire la vicenda giudiziaria che riguarda la Juventus e Andrea Agnelli potrebbe presto portare ad un cambio al vertice della società bianconera.
I dissapori famigliari tra John Elkann e Andrea – già raccontati da CF – calcioefinanza.it – sono alla base di ciò che potrebbe accadere nei prossimi mesi, forse già a fine stagione.
Oltre i giudici sportivi che da maggio dovranno valutare la richiesta di inibizione (si tratta di anni, non di mesi) del procuratore federale Giuseppe Pecoraro – come scrive il Fatto quotidiano – il presidente bianconero dovrà temere il giudizio di John Elkann, il cugino non amato, l’unico erede di Gianni Agnelli.
John pretende il controllo dei bianconeri, un’altra fase, un’altra alba – come dopo Calciopoli, negli anni culminati con due indimenticabili settimi posti in campionato – con Alessandro Del Piero in società.
Con una sentenza punitiva, il giovane Agnelli dovrà lasciare la Juventus. Perché il silente John, dopo il codice della giustizia sportiva, potrebbe scagliare contro Andrea – calzante pretesto – il codice d’onore di una famiglia che non può sopportare (e supportare) un rampollo condannato, pure soltanto per un giorno.
John aspetta che la disgrazia colpisca Andrea.
Con la Ferrari assegnata a Sergio Marchionne per un sontuoso vitalizio e la Fiat americana chiamata Fca, per l’immagine Elkann ha bisogno di un oggetto prezioso, luccicante, popolare.
Un anno fa ha scelto di “essere” (e pesare) con il progetto di fusione editoriale Stampubblica che riguarda la cassaforte di famiglia Exor e non la multinazionale Fca. Quest’anno ha scelto di “apparire” con la scalata ai bianconeri: il risultato dipende dal tribunale sportivo.
John ha in mente una Juventus gestita a distanza con Marotta a badare alla sostanza dei bilanci e del mercato, immune all’influenza dei finti ultrà, riconoscente con il passato. Del Piero presidente è più di una suggestione.