Un contributo extra da 1 milione di euro destinato a tutte le 55 federazioni affiliate alla UEFA. Ad impacchettare il regalo per FIGC, FA, FFF e per tutte le altre sigle del calcio europeo è stato il presidente della UEFA, Alexsander Ceferin, che ha motivato la scelta inusuale con gli “ottimi risultati finanziari delle competizioni a squadre nazionali” ottenuti nell’esercizio 2016. Parlando alla platea del 41esimo congresso della UEFA, in corso a Helsinki, il numero uno UEFA ha spiegato che l’erogazione di quello che è un vero dividendo per i suoi ‘azionisti’ nasce dalla volontà di non incamerare risorse, ma di distribuire ricchezza sul territorio: nella stagione 2015-2016, è stato sottolineato, l’organizzazione ha registrato un profitto di 102,1 milioni di euro anche grazie agli Europei giocati in Francia.

L’annuncio del versamento-extra è arrivato poco prima che il congresso in Finlandia eleggesse Michele Uva, direttore generale della FIGC, nel Comitato Esecutivo della UEFA, insieme al presidente della Federcalcio polacca Zibi Boniek, allo svedese Nilsson e all’irlandese Delaney. Il congresso ha anche approvato all’unanimità la nuova governance e per Ceferin è stata l’occasione di sottolineare come questo sia “il momento giusto” per riformare il calcio europeo, senza stravolgimenti: “La Superlega – ha sentenziato – non è in linea con i nostri valori e ideali. Per dirla semplicemente: il denaro non comanda”, ha spiegato il Pres archiviando pare definitivamente l’idea indipendentista dei grandi club europei – anche loro per la verità meno battaglieri dopo la nuova Champions League.

Il milioncino destinato alla Federazioni nazionali, di contro, potrà servire ad alleggerire le polemiche sorte proprio dopo l’approvazione dei nuovi criteri di qualificazione per la Champions e permetterà alla UEFA di relazionarsi con tutti i suoi stakeholder che restano “partner da rispettare”. La formula per continuare a centrare successi nel futuro è indicata dal giovane numero uno del calcio europeo che sintetizza con “efficienza, semplicità e creatività” la strada da seguire.

I paletti certi sono sul controllo della gestione finanziaria. Per Ceferin, infatti, la crescita continua di misure sul Fair Play finanziario rimarrà un elemento chiave della mission della UEFA: “Il Fair Play finanziario è stato straordinariamente efficace nel ridurre sensibilmente i debiti dei club” e non dovrebbe essere visto come un mezzo di austerità: “Deve essere un meccanismo di sostegno che promuove una maggiore giustizia e stabilità, ma anche maggiori investimenti“, ha sottolineato.

“Con dieci milioni di calciatori registrati e centinaia di migliaia di tifosi – ha infine ricordato Ceferin – rappresentiamo il più grande movimento sociale in Europa. In un mondo di incertezze, con una società alle prese con il dubbio, noi rappresentiamo una certezza: insieme possiamo rispettare e difendere coloro che donano al calcio nuova linfa ogni giorno, i tifosi, i volontari e le giovani generazioni. Fate in modo di non dimenticare mai che è per loro che dobbiamo perseguire i nostri obiettivi futuri”. Sorrisi, flash.

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