Nelle scorse settimane l’ECA – per bocca del suo presidente Karl-Heinz Rummenigge – si è detta soddisfatta per la svolta che l’UEFA ha dato alla Champions league varando la riforma che cambierà il formato dal 2018 al 2021.
Ma il dibattito su come ripartire i ricchi premi garantiti dalla Champions rimane aperto e a rilanciare le preoccupazioni è l’EPFL, ovvero l’associazione che riunisce tutte le leghe professionistiche europee.
Va ricordato che nell’ottobre dello scorso anno la stessa EPFL aveva rimesso in discussione l’accordo quadro firmato con l’UEFA proprio sulla base dell’opposizione alla riforma Champions.
Nei giorni scorsi a Oporto i campionati europei si sono nuovamente riuniti ribadendo le loro serie preoccupazioni per quanto riguarda la riforma delle competizioni UEFA per club per il ciclo 2018-2021 e il suo impatto negativo sulla l’equilibrio competitivo delle competizioni nazionali e sullo sviluppo del calcio professionistico nel suo complesso.
L’obiettivo dell’EPFL è quello di valorizzare e tutelare l’equilibrio competitivo nelle competizioni nazionali, nell’interesse di tutti i suoi campionati membri e della stragrande maggioranza dei club professionisti e delle associazioni nazionali in Europa.
Il memorandum d’intesa tra EPFL e UEFA scaduto formalmente il 15 marzo 2017.
Questo di fatto darà a tutte le Leghe Europee la totale libertà di pianificare le loro partite come meglio credono – inclusi negli stessi giorni e negli stessi orari d’inizio come Competizioni UEFA per club. Cosa che attualmente viene espressamente vietata dall’accordo stesso.
A causa di queste circostanze storiche, l’EPFL ora chiede per la prima volta una straordinaria dell’Assemblea Generale a Ginevra martedì 6 giugno 2017.
In vista dell’assise l’EPFL manterrà aperta la negoziazione con l’UEFA sulle questioni del calendario e manterrà attiva la propria rappresentanza in seno all’UEFA tra cui anche nella nuova società controllata che è stata deputata a gestire le competizioni per club.