Chi è Fabio Guadagnini, il nuovo capo della comunicazione del Milan è un giornalista professionista dal 1991 e prima di approdare in rossonero gestiva la comunicazione del comitato promotore per le Olimpiadi del 2024 a Roma. Vista come è andata a finire, Guadagnini si è liberato ed è stato scelto dal nuovo management rossonero guidato da Marco Fassone per gestire la comunicazione di uno dei club più iconici del calcio globale. “AC Milan comunica di aver affidato a Fabio Guadagnini, 52 anni, giornalista dal 1991, la guida del Dipartimento di Comunicazione con l’incarico di Chief Communications Officer“, recita una stringata nota con la quale il club annuncia il suo arrivo a Milanello.
Chi è Fabio Guadagnini, cosa farà al Milan
Come ha annunciato il club, Guadagnini sarà Chief Communicatin Officer. Detta in parole più semplici, sarà il capo della comunicazione rossonera tout court e a lui dovranno fare riferimento tutti gli altri membri dello staff. Insomma, il suo sarà un ruolo manageriale. Spiega il Milan: “A lui faranno capo la Comunicazione Istituzionale e Relazioni Esterne, la Comunicazione Sportiva, la ‘Milan Media House’, Milan TV. A lui vanno un caloroso benvenuto e l’augurio di un proficuo lavoro”, chiosa la società.
Chi è Fabio Gudagnini, da dove viene
Nell’ultimo periodo della sua carriera pre-Milan, come accennato, Guadagnini è stato al vertice della comunicazione di Roma 2024. Poi sappiamo come è andata a finire: Virginia Raggi ha detto no ai Giochi della Capitale e il comitato promotore è stato sciolto a fine ottobre. Ma prima di arrivare a gestire l’affaire a cinque cerchi, Guadagnini è stato uno dei giornalisti che hanno fondato prima Telepiù e poi Stream; dopo ancora ha lavorato in Sky e Fox Sports.
Quando è stato scelto dal Coni ha lasciato la direzione e la vicepresidenza di Fox Sports Italia. Nel corso della sua carriera ha curato diversi lanci di canali e programmi – dal celeberrimo Sky calcio show da lui inventato a Zona Champions – ed è stato diverse volte al centro di processi di innovazione societaria, sia in Stream che in Sky ad esempio. Probabilmente questa è stata una chiave nella scelta dei rossoneri che avevano bisogno di un dirigente abile per lanciare la comunicazione post-closing del nuovo Milan cinese.