dove vedere Olimpiadi Giovanili Buenos Aires 2018

I numeri di Discovery Media (Nove e Eurosport), la concessionaria del gruppo televisivo guidato in Italia da Marinella Soldi e Alessandro Araimo, fanno registrare nel trimestre gennaio-marzo 2017 una raccolta pubblicitaria in crescita del 6%, in netta controtendenza con il primo bimestre che secondo i dati Nielsen ha avuto un calo complessivo dello 0,7% per via di un febbraio a -4,5%. A fare il punto, oggi, è il quotidiano della comunicazione Daily Media.

«Dobbiamo questo risultato alla forte accelerazione di marzo, cresciuto oltre il 15% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso – commenta Cipriani -. Aprile, nonostante sia stato un mese particolare per via delle feste e dei ponti, per noi si chiude positivamente. La sensazione è che sempre nel trimestre il mercato, nel suo complesso, chiuderà più o meno in pareggio, scontando il rimbalzo tecnico su una prima parte del 2016 forte e su un attuale quadro economico poco effervescente».

“Al netto di altri imprevisti, da maggio in avanti ci aspettiamo comunque un miglioramento, anche se ci confrontiamo con un 2016 ricco di eventi sportivi (Europei di calcio e Olimpiadi estive, ndr) che hanno raccolto molti investimenti”.

Nel 2016, secondo i dati Nielsen, la raccolta pubblicitaria di Discovery Italia si è chiusa intorno ai 240 milioni di euro, con una crescita del 16,8% sull’anno prima. 

Oltre alle novità di palinsesto che riguardano il programma di Maurizio Crozza e la collaborazione con Radio Italia, Discovery Media si sta preparando alle Olimpiadi invernali di PyeongChang 2018, in onda sui canali Eurosport che fanno parte del gruppo Discovery e di cui la struttura guidata da Cipriani è concessionaria in Italia e all’estero per gli investitori italiani.

La raccolta sul digitale, principalmente rappresentato dalla piattaforma OTT Dplay, è in crescita del 30% pur pesando ancora meno del 5% dei fatturati pubblicitari complessivi. «Ci stiamo interrogando sul nostro futuro e sarà sempre più digitale» dice Cipriani. L’azienda farà investimenti per arricchire l’offerta con contenuti destinati al pubblico nativo digitale, puntando anche su formati brevi.

Dopo il debutto su Sky, Discovery Italia a partire dal 2010 si è sviluppata principalmente sulla tv in chiaro, dove genera la maggior parte delle sue share. Con il 7% sugli individui e il 9% sul target 25-54 Discovery Italia è il terzo polo televisivo italiano.

Nel frattempo, in vista dell’asta sui diritti di Serie A, Discovery punterà a qualche fetta della torta, ma difficilmente farà pazzie per il pallone realizzando canali calcio a pagamento da veicolare su Sky o su Premium. Più interessante sarebbe stato per il gruppo la possiblità di qualche partita in chiaro. Un po’ come ha fatto in Germania, dove, con un investimento attorno ai 70 milioni di euro all’anno, si è aggiudicata l’esclusiva in chiaro di un match della Bundeslinga trasmessa free su Eurosport.

Rimane invece aperta la trattativa con la Rai per i diritti delle prossime Olimpiadi, che il gruppo si è aggiudicato. Ma da viale Mazzini fanno sapere che la distanza tra la richiesta Discovery e la proposta Rai è ancora «incolmabile». Con i Giochi invernali di Sochi 2014 viale Mazzini rinunciò ai diritti e le gare furono trasmesse in chiaro su Cielo-Sky. Ma per l’appuntamento canonico estivo 2020 si tratterebbe della prima rinuncia dalla nascita della nostra tv pubblica.

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