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(Foto: Insidefoto.com)

La Juventus chiude la prima seduta in Borsa di maggio con uno scatto del 13,86% e fissa il prezzo per share a 0,9655 euro. I bianconeri sfiorano una valutazione di un euro per azione e tocca vette che non si vedevano a Torino dal maggio del 2002. La capitaliazzazione complessiva del club in chiusura arriva 973 milioni di euro, con un miglioramento monstre rispetto a un anno fa (+275%). Gli altri titoli del calcio, invece, continuano a giocare il loro derby, ma questa volta a distanza: la Lazio chiude a 0,79 euro (+4,91%) e ‘batte’ la Roma che perde il 5,56% e si attesta a 0,465 euro.

La regina, insomma, è la Juventus che con il sesto scudetto di fila praticamente già in bacheca e una semifinale di Champions da giocare contro un avversario sulla carta semplice vola a Piazza Affari, sospinto dagli scambi dei broker.

E sono in tanti a chiedere le azioni del club. Solo oggi sono stati spostati sul mercato oltre 37 milioni di share, pari al 3,5% della società per un controvalore superiore ai 31 milioni di euro in poche ore. Numeri importanti, soprattutto se vanno ad aggiungersi a quelli registrati dal club guidato da Andrea Agnelli negli ultimi due mesi, con il bimestre marzo-aprile trascorso letteralmente sugli scudi ogni giorno.

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Così, maggio parte con il piede giusto e soprattutto in scia con quanto successo ad aprile. Il controvalore degli scambi nel quarto mese dell’anno ha toccato i 218 milioni di euro e ha annientato il risultato di tutto rispetto registrato a marzo con 58 milioni di controvalore. L’attenzione sulla società è sicuramente legata in parte a fattori sportivi e se a maggio oltre allo scudetto la Juve dovesse conquistare la finale di Champions e centrare la vittoria in Coppa Italia – in quel caso, il 17 – i numeri potrebbero aumentare.

Ma come abbiamo scritto in passato, ridurre i movimenti sul titolo alle performance di Massimiliano Allegri sarebbe riduttivo. Sul piatto c’è sicuramente l’effetto M&A su Milan e Inter, con le valutazioni dei due club che erano (in partenza) inferiori a quelle del club bianconero. Oltre a questo, però, ci sono i conti: per la Juventus è ormai una abitudine chiudere i bilanci in utile e al 30 giugno i conti saranno sicuramente più belli di quelli di un anno fa e porteranno il fatturato complessivo della società ai livelli dei top club europei. Solo per rendere l’idea, ci sono da contare le ricche plusvalenze generate in questa stagione, da Paul Pogba a Coman, passando per tutti gli altri. Zaza compreso. 

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