Il governo taglia il bouquet di agevolazioni fiscali del Patent box e di fatto esclude le squadre di calcio dall’elenco delle società che possono sfruttare la tassazione agevolata: da ora in poi, non potranno essere scontati i redditi generati dallo sfruttamento dei marchi di impresa. La novità spegne i sogni di risparmio di molti club di Serie A che già pregustavano la possibilità di tagliare il budget da destinare a Ires e Irap grazie alla commercializzazione worldwide del proprio marchio. A riordinare l’elenco è l’articolo 56 della manovrina di primavera preparata dall’esecutivo per aggiustare i conti pubblici: come requisito per accedere al Patent box, infatti, sparisce il riferimento al reddito generato dai “marchi di impresa funzionalmente equivalenti ai brevetti”.
Potrà contare ancora su una tassazione agevolata chi riuscirà a generare ricavi dall’utilizzo di “software protetto da copyright, da brevetti industriali, da disegni e modelli, nonché da processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili”, si legge nel testo del decreto.
Come ha spiegato il governo, la misura è stata resa necessaria (anche) per accontentare l’Ocse che aveva invitato i paesi europei a non concedere agevolazioni fiscali a chi sfruttasse i “marketing-related IP assets” per generare ricchezza. E le squadre di calcio, come sapete, lo fanno tradizionalmente, ma il trend è in crescita con le società che si affacciano sempre di più all’estero facendo leva proprio sulla potenza commerciale del brand. Basti guardare le milanesi, in fitto dialogo con il mercato cinese, oppure la Juventus che ha recentemente firmato il restyling del simbolo per risultare più attraente sul mercato internazionale.
Patent Box Calcio, quando è nata e come funziona l’agevolazione fiscale
Il patent box è stato introdotto con la legge di stabilità del 2015 con l’obiettivo di stimolare gli investimenti, tagliare le tasse e attirare gli investitori stranieri. La norma ha introdotto un regime opzionale di tassazione agevolata sui redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali, con una riduzione delle aliquote Ires e Irap che ora è vale il 50% dal 2017 in poi. Dal 24 aprile chi genera ricchezza dall’uso del brand non potrà veder crollare le aliquote delle due tasse sulla ricchezza delle imprese.