stadio lille coppa davis
(Insidefoto.com)

Uno dei maggiori problemi che uno stadio di calcio si trova a dover affrontare dopo la sua apertura è quello della sua redditività e profittabilità.

Il dibattito, anche in Italia, si concentra spesso sul “cosa fare” nei giorni in cui non ci sono partite, anche considerando che per il campionato una squadra che non gioca partite europee l’impianto è utilizzato per 19 giorni l’anno.

La tendenza in aumento, in questi ultimi anni, è quello di adattare le strutture – anche non originariamente concepite per essere polivalenti – e permettere loro di ospitare grandi eventi di altri sport.

E’ quello che accadrà per la semifinale di Coppa Davis Serbia-Francia, dal 15 al 17 settembre, che si terrà allo stadio Pierre Mauroy a Villeneuve d’Ascq (nord della Francia), come ha annunciato il presidente della Federazione Tennis Francese Bernard Giudicelli.

Questa è la seconda volta per una sfida di Coppa Davis nello stadio del Lille dopo la sconfitta nella finale 2014 subita dalla Francia contro la Svizzera Roger Federer e Stan Wawrinka.

Si giocherà all’aperto su argilla e, con la possibilità, in caso di maltempo, di chiudere il tetto dello stadio, che per l’occasione porterà la sua capienza a 18 mila posti.

Lo stadio Pierre-Mauroy è stato inaugurato nel 2012, e ospita gli incontri interni del LOSC Lille a partire dal 2012-13. Può diventare un impianto coperto grazie al tetto retrattile di cui è stato fornito. Nello stadio, per l’occasione coperto, si è svolta la fase finale del Campionato europeo maschile di pallacanestro 2015.

Ovviamente non si tratta dell’unico caso di questo tipo.

Tutti abbiamo ancora negli occhi lo spettacolo dei 90 mila spettatori a Wembley sabato notte per la grande boxe del match Joshua – Klitschko, una sfida di grande impatto (e dall’importante giro d’affari, analizzato qui da CF – calcioefinanza.it) in un impianto mitico che tuttavia sin dalla sua riapertura ha proprio il problema di creare appuntamenti ed eventi per poter contenere le spese di gestione.

E’ dell’anno scorso, inoltre, l’utilizzo di un altro impianto storico del calcio, il Nou Camp di Barcellona, per la finale del campionato francese di rugby: la federazione transalpina scelse quella destinazione perchè in quei giorni si stavano giocando gli europei.

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Un bresciano a Manchester. Tra giornalismo economico e football scouting