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Massimo Carrera (Insidefoto.com)

Il “made in Italy” formato panchina funziona sempre. L’ultimo allenatore nostrano a vincere fuori dai confini e’ Massimo Carrera, campione di Russia con lo Spartak Mosca. Allievo di Antonio Conte, che sostitui’ per qualche mese sulla panchina della Juve nel 2012 a causa della squalifica del tecnico salentino, Carrera era sbarcato a Mosca a luglio come vice allenatore, dopo le dimissioni di Alenichev e’ stato promosso alla guida della prima squadra e in pochi mesi si e’ guadagnato la conferma fino a mettere le mani su un titolo che mancava dal 2001.

Per riuscirci il club – che sarà testa di serie nella prossima Champions League – gli ha messo a disposizione una rosa per lo più di giocatori esperti valuata intorno ai 93 milioni di euro.

Stando alle quotazioni di transfermarkt.it il giocatore più prezioso è il venticinquenne Quincy Promes, ala destra olandese del Suriname, valutato 18 milioni di euro, autore di 11 gol e 9 assist in 23 partie ovvero 2.047 minuti giocati. E’ stato sia miglior goleador che assistmen della squadra.

Tra i giocatori più importanti per rendimento anche l’italiano Salvatore Bocchetti (12 presenze). Leader e capitano della squadra, nonché giocatore più presente è stato il portiere 33enne Artyom Rebrov.

Con il successo di Carrera, quello di Ancelotti e quelli imminenti di Conte e Allegri l’anno prossimo la metà delle teste di serie di Champions League avranno un allenatore italiano. Un bel credito da giocarsi all’estero per la scuola di Coverciano.

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Ma ecco tutte le vittorie degli allenatori italiani all’estero.

Quello di Carrera è un altro successo tutto italiano a Mosca e dintorni dopo le imprese di Luciano Spalletti, che sulla panchina dello Zenit San Pietroburgo ha arricchito il suo palmares con due campionati, una Coppa di Russia e una Supercoppa nazionale.

Ma l’elenco delle vittorie italiane in altri lidi e’ lunghissimo e affonda le sue radici tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, quando Mario Astorri decide di cercare fortuna come allenatore in Danimarca, guidando alla conquista del campionato due squadre di Copenaghen, l’AB e il KB.

Ad aprire veramente la strada dei tecnici italiani “profeti” all’estero e’ stato Giovanni Trapattoni, vincendo i campionati di Germania (Bayern Monaco 1997), Portogallo (Benfica 2005) e Austria (Salisburgo 2007), a cui vanno aggiunte anche la Coppa di Lega tedesca e la Coppa di Germania vinte coi bavaresi. Meglio del Trap ha gia’ fatto Carlo Ancelotti che ha vinto in Inghilterra (Premier League, FA Cup e Community Shield col Chelsea), Francia (Ligue 1 col Paris Saint Germain), Spagna (Champions League, Coppa del Re, Mondiale per club e Supercoppa Europea col Real Madrid) e Germania (Bundesliga col Bayern Monaco).

A portare lustro all’Italia ci ha pensato anche Fabio Capello, che ha conquistato per due volte la Liga sulla panchina del Real Madrid a distanza di dieci anni (1997 e 2007), e corussia capello esonero ctme dimenticare Gianluca Vialli, che in veste di allenatore-giocatore del Chelsea ha vinto in “patria” (FA Cup e Charity Shield) e fuori (Coppa delle Coppe e Supercoppa Europea).

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A fare le fortune dei Blues, in tempi piu’ recenti, anche Roberto Di Matteo, che subentrato in corsa, in pochi mesi, ha vinto nel 2012 la FA Cup e soprattutto la Champions League tanto desiderata da Abrahmovic, primo allenatore italiano su una panchina straniera a laurearsi campione d’Europa. E presto a questo gruppo potrebbe unirsi Antonio Conte, in procinto di conquistare la Premier (ma c’e’ anche una finale di FA Cup da giocare) sempre alla guida del Chelsea.

Le terre di Sua Maesta’ sono state oggetto di conquista anche da parte di Roberto Mancini, che al Manchester City, a digiuno di trofei dal ’69, porta FA Cup (2011), Premier League e Community Shield (2012) senza dimenticare la Coppa di Turchia (2014) vinta col Galatasaray.

Ma l’impresa piu’ bella e’ quella firmata da Claudio Ranieri, che nella stagione 2015-16 sovverte tutti i pronostici portando il Leicester sul tetto d’Inghilterra. Il tecnico romano, tra l’altro, non era nuovo a certi successi all’estero visto che in Spagna aveva condotto il Valencia alla vittoria di Coppa del Re (’99) e Supercoppa Europea (2004).

Marcello Lippi, dopo aver vinto tutto con la Juventus in Italia e in Europa e aver portato la Nazionale sul tetto del mondo a Berlino, ha continuato a vincere anche in Cina, al timone del Guangzhou Evergrande: due campionati, una Coppa nazionale e soprattutto la Champions League asiatica il suo bottino.

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L’accoppiata titolo-coppa e’ riuscita ad Andrea Mandorlini col Cluj in Romania (2010), terra che aveva visto trionfare anche Cristiano Bergodi (Supercoppa col Rapid Bucarest nella stagione 2006-07) e Walter Zenga (titolo con lo Steaua nel 2005). L’ex portiere dell’Inter vanta in bacheca anche il ‘double’ in Serbia (Stella Rossa 2006).

Ma fra le imprese degli allenatori italiani all’estero merita un posto d’onore quella portata a termine da Alberto Zaccheroni che, ad appena cinque mesi dal suo approdo sulla panchina dei Samurai Blu, ha riportato nel 2011 in Giappone la Coppa d’Asia. Tra gli ultimi a esportare con successo il “know-how” tutto italiano Marco Materazzi, campione d’India come allenatore-giocatore al Chennaiyin.

Ma non vanno dimenticati Nevio Scala, che sollevo’ la Coppa Intercontinentale col Borussia Dortmund nel ’97 prima di diventare campione d’Ucraina (piu’ la coppa nazionale) nel 2002 con lo Shakthar Donetsk, Albertino Bigon, altro allenatore italiano in grado di fare di vincere campionato e coppa nazionale ma in Svizzera col Sion nel 1997, Mauro Bencivenga, campione d’Albania col KF Tirana nel 2009, e Danilo Pileggi, che ha guidato il Saint-George a vincere il campionato etiope (2012).

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Un bresciano a Manchester. Tra giornalismo economico e football scouting