Sappiamo che nel calcio non sempre a vincere è la squadra migliore, ma quanto è vera questa affermazione?
Per capirlo abbiamo chiesto aiuto alle statistiche e a quello che ci possono dire in maniera del tutto oggettiva. Se non sempre a vincere è la squadra che attacca e tira di più, quante volte accade questo e quanto può influire nel corso di un campionato? Probabilmente più del dovuto.
In questo caso le statistiche ci vengono in aiuto e per questo abbiamo, attraverso degli algoritmi, calcolato vari aspetti delle squadre di Serie A che ci porteranno a capire meglio la natura del gioco di tutte le squadre del campionato e quali siano i punti deboli e di forza di ognuna di loro.
Per fare questo abbiamo chiesto aiuto agli xG, ovvero gli Expected Goals (in italiano, gol attesi), valore che esprime la pericolosità offensiva di una squadra e quanti gol avrebbe dovuto segnare in base al numero di tiri e la pericolosità di questi ultimi.
La pericolosità è stabilita dai tassi di conversione dei tiri in gol, essi variano dal tipo di tiro e il luogo del tiro. Segnare da distanze molto lontane è molto meno probabile che segnare dall’area piccola. Di seguito vi proponiamo alcuni tassi di conversione.
Dall’incrocio di questi dati, possiamo ben comprendere il valore di pericolosità di ogni tiro, ad esempio un conto è tirare da 35 metri e un altro è da 20 metri, stessa cosa se si tira dalla zona esterna del campo o da quella centrale. Ecco perché abbiamo ritenuto più giusto approfondire la conversione dei tiri per ottenere valori più precisi. Eccone una tabella più dettagliata con annesse macro-aree di tiro:
Questi xG non sono altro che la probabilità di segnare di una squadra, ed essa è calcolata semplicemente dalla somma delle varie percentuali, ad esempio con due tiri nell’area piccola, sia ha quindi un xG di circa 0.74 (ovvero 73.4% di probabilità).
Naturalmente il dato non dipende solo dalla zona e dalla situazione tattica ma, molto spesso, anche dalla qualità individuale del giocatore.
Spesso si dibatte sull’affidabilità di questo valore statistico, dato che ad influire sul tiro è anche l’avversario, un conto è tirare con un difensore di fronte e un altro è tirare quasi a porta vuota. Ma appunto questo degli xG, così come è concepito ora, è un metro di misura anche di altri valori, come ad esempio la bravura del portiere oppure la solidità difensiva di una squadra.
Se ad esempio due squadre hanno lo stesso valore di xG in difesa (ovvero gol attesi nella propria porta), ma hanno subito un numero diverso di gol, ci porta a fare delle considerazioni sulla solidità e l’efficienza di una difesa, perché subire tiri con difesa schierata in maniera adeguata porta più difficoltà di segnare all’avversario.
Di seguito vi riportiamo quindi i risultati “meritocratici” dell’ultima giornata di campionato:
In questa giornata di campionato possiamo notare come spesso una squadra finalizza più del normale, ad esempio la Lazio, oppure non riesce a capitalizzare al meglio le occasioni avute, in particolare, in questa giornata la Juventus ha creato molto, ma a quanto pare finalizzato molto meno del previsto.
Un risultato diverso da quello previsto dagli xG, nella singola partita può dipendere dal portiere o da una ottima prestazione in fase di finalizzazione dei tiratori.
Nell’arco di un’intera stagione possiamo anche apprendere cosa ha influito in maniera decisiva sui risultati (finalizzazione, portiere e creazione di xG).
Come possiamo ben notare, la squadra che crea più xG, quindi gol attesi è la Roma mentre quella che ne subisce di meno è la Juventus. Ma se il Napoli è la squadra che ha segnato di più perché ha un valore inferiore alla Roma negli xG creati? Questo ci porta naturalmente a scoprire un valore diverso, l’efficienza di gioco (che si divide in offensiva e difensiva).
L’efficienza offensiva si può benissimo sintetizzare come la finalizzazione di una squadra, che spesso passa dalle abilità individuali degli attaccanti e dalla tipologia tattica di attacco (ad esempio statisticamente un contropiede porta al gol molto più facilmente che di un tiro contro una difesa piazzata).
Invece l’efficienza difensiva passa oltre che dal modo di difendere e dalle abilità di posizionamento e di disturbo di un difensore o della fase difensiva di una squadra, anche dall’abilità del portiere.
Qui sopra la tabella con i valori di efficienza di tutte le squadre di Serie A dove possiamo notare che la Juventus ha ottimi valori, sintomo del fatto che nonostante degli xG minori rispetto ad altre squadre, finalizza meglio e si difende bene grazie ad sistemi di gioco efficienti e ad individualità forti sia in attacco che in difesa come in porta.
Stessa cosa vale per la Roma, che subisce una quantità di attacchi non indifferente, ma grazie alle prestazioni di una difesa ben piazzata (Fazio rivelazione dell’anno) e di Szczesny riesce a subire molto di meno delle previsioni (quindi degli xG).
Altra cosa che si nota è l’efficienza deficitaria del Napoli, che crea tanto e finalizza meglio di chiunque altro, ma in difesa è troppo facile da bucare e subisce più del previsto.
Nel caso invece dell’Inter, bisogna considerare un campionato a due facce, poiché sia con De Boer che con Pioli vi è sempre stata una grande mole di gioco creata, ma con Pioli l’efficienza è salita di non poco sotto la sua gestione, mentre con l’allenatore olandese quest’ultimo aspetto (l’efficienza) era tra le peggiori del campionato, nel complesso però ha un’efficienza davvero molto bassa.
Da notare inoltre la grande efficienza offensiva del Cagliari, che infatti grazie all’attacco e ai gol è riuscita in una salvezza tranquilla, diversamente l’Empoli, si è basata sulla fase difensiva, tralasciando però di molto quella offensiva.