Massimo Cellino e il Genoa si conosceranno oggi a Londra dove l’ex proprietario del Leeds United e del Cagliari incontra Alessandro Zarbano, amministratore delegato rossoblù.
Ne parla oggi La Repubblica Genova che delinea due scenari.
Il piano A vede Cellino calato anima e corpo a rilanciare il Genoa sia dal punto di vista sportivo che da quello economico.
Del resto i bilanci sono sempre stati il fiore all’occhiello della sua gestione al Cagliari e lo sono stati anche in Inghilterra, nei suoi tre anni al Leeds che aveva acquistato da un fondo arabo con 24 milioni di sterline di debiti e che ha ceduto col bilancio in pareggio.
Inizialmente Cellino potrebbe acquisire il 55 per cento del pacchetto azionario, lasciando a Preziosi il 45 per poi in un secondo tempo acquistare l’intero 100 per cento.
Ma non sarebbe una divisione di responsabilità, a decidere sarebbe solo e comunque Cellino, che del Genoa si occuperebbe a tempo pieno trasferendosi proprio in città.
A far da tramite nella trattativa sarebbe stato fin qui Adriano Galliani, grande amico dei due presidenti Cellino e Preziosi. Ma per lui non ci saranno ruoli futuri nel club.
Lo stesso dicorso sul Leeds lo si può fare per il Cagliari. Acquistato nel 1992 rilevando dai fratelli Orrù: costo 16 miliardi di lire (8 per liquidare i vecchi proprietari e 8 per saldare i debiti).
La gestione di Cellino è stata molto oculata dal punto di vista economico, in ventidue stagioni sono rarissimi gli anni nei quali non ha chiuso il bilancio in attivo o quanto meno in pareggio. Ha anche costruito il centro sportivo di Assemini, intitolato al padre Ercole Cellino, con campi, palestra, piscina e struttura alberghiera dove la squadra svolge i ritiri prepartita.
Il piano di B di Preziosi, quello da attuare nel caso la trattativa con Cellino non dovesse decollare, prevede di andare avanti senza Fabrizio e Milanetto con Juric ovviamente riconfermato e con poteri più ampi al direttore sportivo Donatelli.