Seduta in profondo rosso per il titolo Juventus a Piazza Affari dopo la sconfitta di sabato sera nella finale di Champions League contro il Real Madrid. Le azioni della società bianconera, protagoniste di una lunga cavalcata culminata con i massimi di inizio maggio (a ridosso di quota 1 euro), hanno terminato la seduta odierna con una flessione dell’11,6% a 0,702 euro.
Una flessione legata più a ragioni emotive che a questioni di natura fondamentale. Al di là della pesante debacle dal punto di vista sportivo (per il club bianconero è la quinta finale consecutiva di Champions League persa negli ultimi 20 anni), dal punto di vista economico la sconfitta non cambia moltissimo visto che già arrivando in finale la Juventus aveva accumulato premi dall’Uefa per 109 milioni, una cifra record.
Sommandola agli incassi, sempre legati alla Champions, per circa 17 milioni si arriva a un jackpot complessivo di 126 milioni: vincendo la finale si sarebbe arrivati a 130 milioni, dunque “soltanto” 4 milioni in più.
Perché dunque quest’ondata di vendite sul titolo? A determinarle potrebbe essere sicuramente un fattore “emotività” ma anche il timore, secondo alcuni esperti sentiti dall’agenzia di stampa Radiocor, che la Juventus dopo l’ennesima delusione in finale di Champions possa decidere in estate per una rifondazione dell’impianto base della squadra che a sua volta potrebbe rendere più difficile ottenere subito vittorie a livello internazionale nel breve termine.
In ogni caso, il prossimo 30 giugno, il club si appresta a chiudere il terzo esercizio consecutivo in attivo con ricavi che potrebbe avere superato addirittura 500 milioni di euro.