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Luca Percassi e Antonio Percassi (Presidente Atalanta) - (Indsidefoto.com)

Il presidente dell’Atalanta, Antonio Percassi, tornato al club dal 2010 dopo il periodo ‘90-’94 in una lunga intervista alla Gazzetta dello sport ha snocciolato tutti i suoi piani per la sagione che verrà, in cui la squadra dovrà affrontare l’Europa League partendo dai gironi dopo essersi aggiudicata il quarto posto finale in campionato.

Un impegno che il club affronterà a partire da un investimento sulla rosa, pur senza follie. “Il monte stipendi, oggi di 30 milioni per la prima squadra, al massimo aumenterà del 20 per cento. Dobbiamo avere i conti in ordine, c’è la volontà di migliorare la squadra ma oltre certi limiti non possiamo andare perché l’Atalanta ha raggiunto il giusto equilibrio e non abbiamo alcuna intenzione di rompere il giocattolo”.

L’Europa League porterà 7-8 milioni nelle casse nerazzurre, ma il club penserà anche agli investimenti strategici: “10 milioni per migliorare il centro di Zingonia e 40 milioni, compresa l’acquisizione e la demolizione dell’area, per il nuovo stadio che sarà pronto tra tre o quattro anni”.

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Una coreografia dei tifosi dell’Atalanta allo stadio (Foto: Insidefoto.com)

“Vogliamo tenere l’equilibrio – evidenzia Percassi – per non essere costretti a vendere all’ultimo momento, come era successo nel 2014 quando cedemmo Bonaventura al Milan (per 5,5 milioni, ndr): non ripeteremo più operazioni simili. L’idea è di comprare giovani italiani, adesso tutti seguono il modello Atalanta, ma non è facile prendere italiani di qualità. E noi siamo delle formichine rispetto alla Juve”.

L’Atalanta avrà quindi presto il nuovo stadio, nonostante Percassi faccia notare che: “Il Comune non ha dato neppure un mq in di area commerciale in più all’esterno, eppure dopo 110 di storia ce lo meritavamo”.

Il supporto dei tifosi fa comunque ben sperare: “chiudiamo con un tasso di riempimento dell’impianto del 90 per cento e la gente ci segue, anche i più piccoli, visto che ogni anno regaliamo 12 mila magliette ai neonati di Bergamo e provincia“.

L’Europa League, tuttavia, sarà giocata in trasferta, al Mapei Stadium di Reggio Emilia. «Verona, San Siro e Reggio Emilia erano le tre ipotesi. Il Sassuolo è stato molto disponibile, è stata una buona scelta. Sono sicuro che avremo lo stesso il sostegno dei tifosi».

Infine le strategie extracalcistiche del gruppo guidato da Antonio Percassi che racconta: «In marzo siamo andati dai dirigenti della Suning, ci hanno fatto una bellissima impressione: dovremmo mettere in campo una partnership per le nostre attività extracalcistiche, visto che i campi di azione combaciano perfettamente. Sono una potenza, sono interessati al mercato italiano e faranno grande l’Inter».

L’Atalanta è la quarta squadra d’Italia sul campo ma resta una provinciale dal punto di vista economico. Sarà mai possibile rendere la Serie A una competizione scalabile, meno ingessata di ora? «La ripartizione è ingiusta, impedisce che una società come la nostra che arriva fino al quarto posto possa crescere. Praticamente percepiamo quest’anno gli stessi soldi dell’anno passato. Vogliamo un sistema di suddivisione delle risorse più democratico e meritocratico, come in Premier. L’Atalanta vuole crescere ma serve un sistema in grado di assecondare le nostre ambizioni».

Come si immagina la Lega del futuro? «Più managerialità, bisogna affidare i vari settori a professionisti che facciano il bene della lega e aumentino il valore del prodotto. Abbiamo margini di crescita all’estero, in una fase in cui il calcio globale è una delle industrie che registra dati positivi. Credo che ci dobbiamo mettere d’accordo in Lega tra uomini di buona volontà per la svolta».

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