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Sky Sport (Insidefoto.com)

L’Antitrust, come riportato ieri da Calcio e Finanza, si riservata di decidere in un secondo momento in merito all’esposto presentato da Mediaset contro il bando della Lega di Serie A per l’assegnazione dei diritti tv del campionato di calcio per il triennio 2018-2021.

La Lega commissariata da Carlo Tavecchio e il suo advisor Infront possono dunque procedere come da programmi con il processo di assegnazione: ricezione delle offerte entro le dieci del mattino di sabato, convocazione dell’assemblea il giorno stesso alle ore 12, e assegnazione entro i successivi cinque giorni.

L’Antitrust interverrà eventualmente dopo, qualora dovesse ritenerlo opportuno.

Mediaset chiedeva all’authority un differimento dell’asta con una riformulazione del bando, ritenendo che i pacchetti in cui è stato suddiviso il “prodotto Serie A” siano squilibrati, tanto da poter consegnare nelle mani di chi si dovesse aggiudicare il pacchetto D troppe partite, troppo importanti e a un prezzo (400milioni) troppo elevato.

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Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri

Secondo quanto riferito da Repubblica, dietro l’esposto di Mediaset ci potrebbe però anche dell’altro, ovvero la preoccupazione di trovarsi sabato mattina di fronte ad altre offerte (avanzate da Sky o da altri operatori) per il pacchetto B, quello per la trasmissione sul digitale terrestre delle gare di Juve, Milan, Inter e Napoli (oltre alle ultime quattro).

Potrebbe essere questo, sottolinea Repubblica, uno degli effetti collaterali della scelta della Lega di bruciare l’Uefa e raccogliere le offerte prima dell’asta per la Champions e l’Europa League (prevista per il lunedì successivo). I broadcaster, in queste ore, stanno infatti mettendo a punto una strategia complessiva e non è escluso che qualcuno punti più a “marcare la concorrenza” che non ad aggiudicarsi una fetta più grossa.

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Uno scenario, quest’ultimo, tratteggiato questa mattina anche da MF. Secondo il quotidiano finanziario, Sky Italia, che con ogni probabilità sarà poi l’unico bidder per l’asta delle immagini della Champions League 2018-2021 per il mercato italiano, oltre a mettere sul piatto i 200 milioni minimi per il pacchetto A (le immagini satellitari delle quattro migliori squadre, oltre alle tre neopromosse e il club col minor bacino d’utenza), potrebbe rinunciare a conquistare i diritti delle altre 12 squadre (pacchetto D, base d’asta 400 milioni) e puntare invece dritta sul pacchetto B. Andando così a sfidare direttamente Mediaset e creando scompiglio sul mercato.

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La giornalista di Sky Sport Ilaria D’Amico (Foto: Insidefoto.com)

Una mossa che, sottolinea ancora MF, ai piani alti di Sky stanno valutando con attenzione, perché se è vero che il bacino utenti cresce con le esclusive, è vero anche che Lega e Infront chiedono di fatto di più rispetto a tre anni fa, mentre il mercato è sostanzialmente fermo, con Sky tra i 4,7-4,8 milioni di abbonati e Premium che non schioda dai suoi 2 milioni.

Per quanto riguarda gli altri broadcaster, sempre secondo MF, con ogni probabilità Discovery-Eurosport, inizialmente interessata a parte della Serie A, non presenterà alcuna offerta. La soglia minima dei 200 milioni per il pacchetto B (le partite, in digitale di Juventus, Milan, Inter, Napoli oltre tre neo-promosse e il club con utenza più bassa) viene considerata troppo elevata per il tipo di offerta. Sulla stessa linea dovrebbe essere la Rai, tanto più che a viale Mazzini manca ancora il direttore generale (il cda è stato convocato per domani ma ancora non c’è il via libera sul nome) e l’azienda non può prendere decisioni di questo tipo.

L’altro nodo da sciogliere restare quello del pacchetto C (web) che costa parecchio, 200 milioni. Una cifra ritenuta elevata dagli potenziali interessati, a partire da Tim, Perform e Amazon, che potrebbero anche decidere di presentare offerte più basse, far saltare l’assegnazione e andare poi a trattare direttamente con la Lega.

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