Mentre a Londra continua il lavoro degli advisor sulla cessione del Palermo, Paul Baccaglini e Maurizio Zamparini di fatto hanno avviato una fase di co-gestione della società.

Per questo i due hanno lavorato a Ajello del Friuli a casa Zamparini sulla gestione ordinaria della società. Si è trattato di fatto di una riunione tecnica.

Come rivela Repubblica Palermo, infatti, l’unico modo per non fare scattare le clausole che impediscono ai due di decidere in autonomia e bloccano la sottoscrizione di nuovi contratti è che le idee e le scelte siano condivise. Per esempio la cessione di Simon Makienok a titolo definitivo all’Utrecht (era stato cercato anche dal Fulham) porta la firma sui documenti di Zamparini solo perché Baccaglini era d’accordo.

Altro punto all’odrine del giorno era il “modello 45”, il fascicolo esplorativo senza nessuna ipotesi di reato e senza indagati aperto sul Palermo. Ma il polverone sembra ora diradato.

Una riunione tecnica per decidere insieme alcuni aspetti della normale amministrazione societaria.

Capitolo iscrizione. Tutti i parametri sono nella norma e portare i documenti alla Federcalcio per l’iscrizione alla prossima serie B è solo una formalità. La pratica non è stata ancora evasa dalla proprietà attuale perché sarebbe un segnale di discontinuità con il passato se a iscrivere il Palermo fosse la nuova proprietà.

E questo, visto che i tempi per formalizzare l’iscrizione scadono il 30 giugno, potrebbe essere anche un segnale positivo a proposito del closing. Tutto infatti procede, con calma, ma procede.

Nella peggiore delle ipotesi, però, secondo quanto trapela dalla sede delle trattative e delle verifiche per il passaggio di proprietà, la settimana decisiva per il closing potrebbe essere la prossima. La banca internazionale ha già pronta la liquidità necessaria richiesta per finanziare l’operazione del compratore, per il pagamento si aspetta solamente che l’advisor chiuda la partita a proposito delle ultime verifiche.

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