È aggiornata a ottobre la partita davanti alla Uefa del Milan, primo club a chiedere il voluntary agreement, per rientrare spontaneamente nei parametri del fair play finanziario, secondo quanto riporta l’Ansa.
Come fanno sapere dalla Uefa, il club rossonero ha ritirato la propria iniziale richiesta, presentata dal nuovo Milan di Yonghong Li a fine aprile, per un voluntary agreement ma allo stesso tempo ne ha formalmente presentata una nuova, come consentito dal regolamento del fair play finanziario in caso di cambio di proprietà. La richiesta verrà valutata da ottobre. Secondo indiscrezioni dei giorni scorsi, la Uefa aveva chiesto al Milan chiarimenti sulla struttura proprietaria e sulle prospettive di ricavi sul mercato cinese illustrate nel dossier avanzato dalla società, passata ad aprile nelle mani del cinese Li Yonghong.
Si tratta di un passaggio chiave nella strategia della dirigenza rossonera, guidata dall’amministratore delegato Marco Fassone, necessario per poter prendere parte alle competizioni internazionali derogando alla break even rule prevista dal regolamento Uefa sul fair play finanziario e avere così la possibilità di fare investimenti sul mercato per rafforzare la squadra.
Il Milan ha chiuso infatti gli ultimi tre esercizi sotto la proprietà della Fininvest della famiglia Berlusconi (2014, 2015 e 2016) in rosso rispettivamente di 91,3 e 89,3 e 74,9 milioni. Ragione per cui l’accordo volontario con l’UEFA diventa fondamentale sia per partecipare alla prossima Europa League, sia per impostare una strategia di crescita a medio termine senza le limitazioni previste dalle regole base del fair play finanziario, che impone un rosso aggregato massimo di 30 milioni in tre stagioni.
Il club rossonero, secondo quanto indicato dallo stesso Fassone nel corso dell’assemblea dello scorso 18 maggio, dovrebbe chiudere il prossimo bilancio (quello relativo alla stagione 2017-2018, visto che la data di chiusura dell’esercizio è stata spostata dal 31 dicembre al 30 giugno) ancora in perdita e ci vorranno almeno tre anni prima di raggiungere l’equilibrio tra ricavi e costi.
[…] a quanto fatto in relazione al Voluntary Agreement presentato recentemente dal Milan, sostanzialmente rispedito a Fassone & Co. con la noticella “nun ce prova’…R… dopo che, tra le tante assumptions, si fantasticava di ricavi dal mercato asiatico per 200 milioni […]