Accordo vivendi Mediaset Fininvest
Il logo del gruppo Mediaset (Insidefoto.com)

Prima uscita “pubblica” per il neo presidente di Telecom, nonché ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine. Il manager ha chiesto infatti di incontrare il presidente dell’Agcom, Angelo Marcello Cardani, che lo riceverà oggi, sfruttando così l’occasione per presentarsi nella sua nuova veste in Telecom e certamente anche per discutere della questione Mediaset.

Il 18 giugno scade infatti il termine per la presentazione del piano con il quale il gruppo transalpino dovrà dire come intende rimettersi in regola, dopo che l’Authority delle comunicazioni ha giudicato illegittima la contemporanea presenza, con quote superiori al 10%, in Telecom, di cui i francesi sono il primo socio con il 23,9%, e in Mediaset, di cui nei mesi scorsi hanno rastrellato una partecipazione pari al 28,8%.

Sembra scontato che l’aggiustamento sarà fatto sulla partecipazione in Mediaset, sterilizzando i diritti di voto per la parte eccedente il 10%. Le modalità sono però ancora oggetto di confronto. Lo stesso De Puyfontaine, non più tardi di dieci giorni fa, aveva comunque anticipato la volontà di ricorrere contro la delibera dell’Agcom.

Sullo sfondo restano le parole di sabato dell’ad di Infront Italy, Luigi De Siervo, che commentando la decisione della Lega di Serie A di posticipare l’asta per l’assegnazione dei diritti tv del campionato per il triennio 2018-2021 aveva indicato come probabile che alla prossima tornata al colosso Sky si contrapporrà il colosso Vivendi-Telecom-Mediaset.

L'ad di Infront Italy, Luigi De Siervo (foto: Calcio e Finanza)
L’ad di Infront Italy, Luigi De Siervo (foto: Calcio e Finanza)

Una dichiarazione che ha fatto immediatamente scattare l’allarme rosso nella compagnia telefonica, che domenica è intervenuta nel merito smontando le ricostruzioni, alimentate dallo stesso ad di Infront, di una prossima cordata fra Vivendi-Mediaset-Tim in campo sui diritti tv della Serie A.

Dichiarazioni che, secondo quanto riferito da MF, avrebbero fatto innervosire anche i vertici del Biscione visto che da luglio scorso Pier Silvio Berlusconi, la sorella Marina (presidente di Fininvest) e altri manager di Mediaset continuano a ribadire che non ci sono contatti né tantomeno accordi con il socio transalpino.

Più conciliante sembra essere la posizione di Vivendi, che dal canto suo torna spesso a rilanciare il progetto del polo, visto che rischia di pagare caro (1,5 miliardi la richiesta di risarcimento danni presentata da Mediaset-Fininvest) il mancato accordo per l’acquisto di Premium.

Lo scenario potrebbe essere un po’ più chiaro il 28 giugno, quando si terrà l’assemblea dei soci di Mediaset.

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