“Ridicolo e imbarazzante”, queste le parole usate dal direttore generale della Figc, Michele Uva, per commentare il tema stadi in Italia. Dove la situazione è, oggettivamente, scomoda in piazze come Roma, Milano e Napoli.
Ospite alla “Politica nel pallone” su Gr Parlamento, il dirigente dipinge così la situazione degli impianti sportivi in Italia. “Sono 162 i nuovi stadi costruiti in Europa negli ultimi 10 anni, di questi solo 3 in Italia. Una percentuale ridicola e imbarazzante. Questo è un filone importante per ridare stabilità al nostro calcio senza il quale non c’è futuro”, spiega Uva, che si affretta ad aggiungere: “Impiantistica e politiche giovanili sono i due pilastri su cui fondare il rinnovamento del nostro pallone. Ci vorrà tempo, oggi non ci sono più alibi, cioè una legge e tempi contingentati che permettono alle società di guardare a una nuova impiantistica”.
Uva non si limita ad illustrare la situazione stadi, il dirigente parla anche dalla VAR, la video assistant referee, che dalla prossima stagione entrerà in vigore in Serie A rivoluzionando il nostro campionato. “L’Italia ha anticipato di un anno l’entrata in vigore della VAR online – rimarca il dirigente – è un grande investimento. La nostra classe arbitrale è pronta. I dati sono molto interessanti, siamo pronti a dare una mano agli arbitri, alla Fifa e al calcio. L’Italia può diventare un punto di riferimento per la formazione dei Var. L’Aia ha le risorse necessarie con arbitri ben preparati”.
Il direttore generale conclude dando una chiara indicazione sul futuro della panchina azzurra. “Il nuovo tecnico della Nazionale Under 21? Il filone è lavorare sulla cantera, ma non escluderei che fosse Di Biagio a portarci agli Europei del 2019 che saranno in Italia. Ulivieri, che ha la delega sull’area tecnica, e Tavecchio stanno lavorando per fare la scelta migliore”.