Come fa il Milan a spendere così tanto per il calciomercato? E’ questa la domanda che in molti, sia tra i tifosi rossoneri sia tra i supporter delle altre squadre, si stanno ponendo alla luce dei sei nuovi acquisti già effettuati dalla coppia Fassone-Mirabelli per la stagione 2017-2018, ma anche dell’ormai imminente rinnovo di Gigio Donnarumma, con tanto di maxi stipendio da 6 milioni di euro l’anno per il baby portiere, cui si andrà ad aggiungere un altro milione di stipendio per il fratello Antonio, ingaggiato come terzo portiere.
Per rispondere a questa domanda ci muoveremo su più piani. In primo luogo affronteremo il tema della cassa, ovvero di quante munizioni dispone il Milan per fare acquisti sul mercato e da dove provengono queste munizioni.
Il secondo tema che affronteremo riguarderà l’impatto sul bilancio 2017-2018 (il Milan ha spostato la chiusura dell’esercizio al 30 giugno) della campagna acquisti rossonera e le azioni che la dirigenza potrebbe mettere in atto nel caso nella prossima stagione la squadra di Vincenzo Montella non dovesse riuscire a centrare l’obiettivo di qualificarsi alla Champions League 2018-2019.
Infine analizzeremo le prospettive di medio termine della società rossonera: dai rapporti col fondo Elliott ai piani di espansione sul mercato cinese.
Come fa il Milan a spendere così tanto per il calciomercato? La cassa
Prima di vedere quanto ha speso (e quanto spenderà) il Milan per allestire la rosa per la stagione 2017-2018, andiamo a vedere da dove arrivano i soldi a disposizione di Fassone e Mirabelli.
Per farlo bisogna tornare alla fine del 2016, quando il Milan era ancora di proprietà della Fininvest. A fine dicembre il club aveva un’esposizione con il sistema bancario di 73 milioni di euro, cui si sommavano anticipazioni erogate da società di factoring per poco più di 109 milioni a valere su contratti per incassi futuri (diritti tv, ecc.) e dunque, di fatto, autoliquidanti.
Prima del closing del 14 aprile, la Fininvest ha erogato al Milan una linea di credito da 73 milioni, che è stata utilizzata per estinguere integralmente l’indebitamento con le banche.
Quando Yonghong Li ha rilevato il controllo del club ha provveduto immediatamente, attraverso un prestito erogato al Milan da Rossoneri Sport Investment Lux, a rimborsare il debito con Fininvest. Le risorse utilizzate per rimborsare Fininvest derivano, in ultima istanza, dal prestito da 300 milioni erogato dal fondo Elliott a Yonghong Li per completare l’acquisizione del Milan.
Al closing dunque il Milan non aveva più debiti con il sistema bancario, se non quelli legati al factoring (che, come detto, vengono rimborsati al momento dell’incasso dei vari crediti commerciali), ma aveva un debito di 73 milioni verso il suo azionista di controllo.
Il 18 maggio scorso l’assemblea dei soci del Milan ha deliberato l’emissione di due prestiti obbligazionari (bond): un primo da 73 milioni e un secondo da 55 milioni. Entrambi i bond, quotati alla borsa di Vienna, sono stati sottoscritti integralmente da Elliott attraverso la controllata Project RedBlack.
Con i 73 milioni incassati dal collocamento del primo bond il Milan ha rimborsato Rossoneri Sport Investment Lux. I 55 milioni incassati con il collocamento del secondo bond sono invece stati destinati al calciomercato.
Ma non è finita qui. Sempre il 18 maggio l’assemblea dei soci del Milan ha deliberato un primo aumento di capitale da 60 milioni, di cui Yonghong Li attraverso Rossoneri Sport Investment Lux si è fatto pressoché integralmente carico alla luce della partecipazione del 99,93% detenuta nel club.
Questo aumento, come si evince dalla lettura del verbale dell’assemblea, non è servito a ripianare la perdita civilistica di 71,9 milioni relativa al bilancio 2016 del Milan. Per coprire il rosso dell’ultimo esercizio sono state utilizzate riserve e il “versamento in conto capitale e/o copertura perdite” da 53,5 milioni effettuato da Fininvest tra il primo gennaio e il 31 marzo 2017.
L’aumento di capitale da 60 milioni deliberato il 18 maggio è invece finalizzato al “rafforzamento finanziario e patrimoniale della società” e ha portato nelle casse del Milan altre risorse fresche che vanno ad aggiungersi ai 55 milioni raccolti con il secondo bond.
Il totale fa 115 milioni di euro.
Sempre il 18 maggio l’assemblea dei soci ha conferito una delega al cda del Milan per chiamare, qualora ce ne fosse bisogno, un secondo aumento di capitale da 60 milioni.
In questo senso è utile segnalare quanto riportato nel bilancio 2016 del Milan. “Il cda del 14/4/2017 ha approvato il piano 2017-2020 che prevede, in ragione degli obiettivi di crescita pianificati, il sostegno finanziario del Socio. Lo stesso Socio, in tale occasione, ha confermato l’impegno ad adempiere alle ricapitalizzazioni in coerenza con le esigenze del Piano nonché a compiere anche eventuali ulteriori interventi di rafforzamento patrimoniale”.
Insomma, almeno sulla carta, Yonghong Li l’impegno se l’è preso.
Come fa il Milan a spendere così tanto per il calciomercato? I nuovi arrivi
Come visto in precedenza all’avvio del calciomercato 2017-2018 il Milan poteva contare su risorse fresche per 115 milioni. Vediamo ora come sono state spese e, successivamente, quali saranno gli impatti sul prossimo bilancio del club da un punto di vista contabile.
Un’avvertenza è doverosa. Tutte le cifre riportate non sono ufficiali, ma sono tratte da fonti giornalistiche comunemente ritenute affidabili.
In base alle cifre riportate nella tabella tratta da Transfermarkt, la coppia Fassone-Mirabelli ha finora chiuso quattro acquisti a titolo definitivo: André Silva dal Porto per 38 milioni, Mateo Musacchio dal Villareal per 18 milioni, Ricardo Rodriguez dal Wolfsburg per 18 milioni e Hakan Calhanoglu per 22 milioni dal Bayer Leverkusen.
Franck Kessié è invece arrivato dall’Atalanta con la formula del prestito oneroso biennale con obbligo di riscatto al termine della stagione 2018-2019. Confuse le informazioni circolate in relazione agli aspetti economici del trasferimento. I media specializzati hanno parlato di operazione complessiva da 28-30 milioni. Il costo del prestito biennale dovrebbe aggirarsi attorno agli 8 milioni, dunque, ipotizziamo, 4 milioni a stagione.
Fabio Borini, infine, è arrivato dal Sunderland in prestito gratuito con obbligo di riscatto fissato in 6 milioni di euro.
Se queste cifre fossero esatte il Milan, per l’esercizio 2017-2018, si sarebbe impegnato a versare ai club di provenienza dei nuovi arrivi rossoneri circa 100 milioni (104 milioni, se come indicato da Transfermarkt il prestito di Kessie peserà per 8 milioni già sull’esercizio 2017-2018).
Tesoretto quasi finito? Non sarebbe corretto affermarlo, considerato che di norma gli acquisti vengono rateizzati su più anni. Basta sfogliare il bilancio 2016 del Milan, ad esempio, per scoprire che l’acquisto di Mario Balotelli dal Manchester City, formalizzato il 31 gennaio 2013 per 23,5 milioni (compresi i 3,5 milioni di commissione per Mino Raiola), è stato saldato definitivamente, con il pagamento dell’ultima rata da 4 milioni, solo nel febbraio 2017. Di fatto utilizzando l’ultima rata versata dal Liverpool al Milan, sempre nei primi mesi del 2017, che aveva acquistato Super Mario nell’agosto 2014 per 20 milioni.
Sulla carta, dunque, almeno dal punto di vista della liquidità, e considerando anche le possibili operazioni in uscita, il Milan avrebbe le risorse per continuare a fare mercato.
Spostandosi dal piano della cassa a quello contabile, bisogna tuttavia analizzare quale sarà l’impatto della campagna trasferimenti, compreso il rinnovo di Donnarumma sul bilancio 2017-2018 del Milan.
Come fa il Milan a spendere così tanto per il calciomercato? Gli impatti sul bilancio 2017-2018
IL COSTO DEL PERSONALE TESSERATO
Anche qui rinnoviamo l’avvertenza precedente: tutte le cifre riportate non sono ufficiali, ma sono tratte da fonti giornalistiche comunemente ritenute affidabili, e incrociate poi con i dati di bilancio del Milan ai fini della nostra analisi.
Nella stagione 2016-2017 il monte ingaggi del Milan, al netto dei premi, dovrebbe essersi attestato a circa 110 milioni. Usiamo il condizionale perché il dato contenuto nel bilancio 2016 (121,6 milioni) aggrega gli stipendi pagati nella prima parte del campionato 2016-2017 sia quelli della seconda parte della stagione 2015-2016 (più alti rispetto all’ultimo campionato). Il dato è dunque frutto di un’elaborazione di Calcio e Finanza.
Le operazioni di mercato in entrata, cui al momento hanno fatto da contraltare solo il passaggio di Poli al Bologna e gli addii di Honda, Deulofeu, Ocampos, Mati Fernandez e Pasalic, e il rinnovo di Donnarumma (sul quale ci focalizzeremo nel dettaglio nel corso dell’analisi) hanno fatto alzare in modo importante il monte ingaggi per la stagione 2017-2018.
In termini di stipendi lordi l’impatto dei sei nuovi acquisti dovrebbe far lievitare la voce compensi contrattuali calciatori di circa 26 milioni di euro. A questi vanno però sottratti i risparmi per i giocatori che hanno già salutato Milanello, che dovrebbero attestarsi a 13,6 milioni lordi circa. L’aumento del monte ingaggi (sempre al lordo) dovrebbe essere pertanto di 12,4 milioni.
Il rinnovo di Gigio Donnarumma, che stando alle indiscrezioni delle ultime ore andrà a percepire uno stipendio netto di 6 milioni a stagione, cui si aggiunge il milione netto per suo fratello Antonio (uno schema che il Milan utilizzò anche ai tempi dei fratelli Kakà e Digao), peserà sul monte ingaggi dei rossoneri per altri 13 milioni circa (12,65 al netto dell’attuale stipendio di Gigio).
All’aumento degli stipendi dei calciatori va aggiunto anche quello del tecnico, Vincenzo Montella, che grazie al rinnovo ha visto il proprio stipendio netto passare da 2,2 a 3 milioni. Il maggiore costo a bilancio dovrebbe aggirarsi attorno agli 1,48 milioni lordi.
Complessivamente, dunque, in attesa che dalla rosa rossonera escano giocatori dall’ingaggio importante (ma non è escluso che per farlo possa essere stanziato un budget per gli incentivi all’esodo), il monte ingaggi del Milan 2017-2018 dovrebbe attestarsi a 135,4 milioni, in crescita del 23% rispetto al 2016-2017.
Il costo del personale tesserato (compresi dunque anche lo staff tecnico e medico sanitario) potrebbe pertanto superare i 150 milioni al netto dei premi per il raggiungimento dei risultati sportivi.
GLI AMMORTAMENTI E LE SPESE PER I PRESTITI
Nell’esercizio 2016 il Milan ha contabilizzato ammortamenti dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori per 43,54 milioni, cui sono aggiunti 9,8 milioni di svalutazione di Luiz Adriano, poi ceduto a gennaio. Riclassificando il dato sulla stagione 2016-2017 gli “ammortamenti dei cartellini” dovrebbero essere pari a 41,56 milioni, di cui 36,83 milioni riferibili ai giocatori della prima squadra.
Per la stagione 2017-2018, considerando la cessione a zero di Poli, che aveva ancora un anno di ammortamento da spesare (1,2 milioni) e che dovrebbe comportare una minusvalenza di pari entità, più che compensata però dal risparmio dell’ammortamento e di quello dell’ingaggio lordo (2,77), l’uscita a gennaio di Luiz Adriano, e calcolando l’impatto sul bilancio al 30 giugno 2018 dell’ammortamento dei quattro giocatori acquistati finora a titolo definitivo (André Silva, Musacchio, Ricardo Rodriguez e Calhanoglu) il totale di questa voce dovrebbe salire a 59,66 milioni.
Giocatore | prezzo acquisto | anni contratto | ammortamento |
Musacchio | 18 mln | 4 | 4,5 mln |
R. Rodriguez | 18 mln | 4 | 4,5 mln |
A. Silva | 38 mln | 5 | 7,6 mln |
Calhanoglu | 22 mln | 4 | 5,5 mln |
TOTALE | 22,1 mln |
A ciò bisogna aggiungere il costo per il prestito di Kessie, che abbiamo indicato in 4 milioni a stagione (8 milioni complessivi per il prestito biennale).
L’IMPATTO DEL CALCIOMERCATO SUL BILANCIO
Considerando le operazioni di acquisto a titolo definitivo, i prestiti di Kessie e Borini e i rinnovi di Donnarumma e Montella, e le cessioni fin qui effettuate, possiamo dire che finora il mercato del Milan comporterà maggiori costi sul bilancio 2017-2018 per 46,45 milioni di euro.
Stipendi lordi nuovi acquisti | 25,72 mln |
Stipendi lordi giocatori ceduti/svincolati | -13,60 mln |
Variazione stipendio lordo G. Donnarumma | 10,8 mln |
Stipendio lordo A. Donnarumma | 1,85 mln |
Variazione stipendio lordo Montella | 1,48 mln |
Minori ammortamenti per cessioni | -4 mln |
Maggiori ammortamenti per acquisti | 22,1 mln |
Costo prestiti | 4 mln |
Risparmio su prestiti scaduti | -1,9 mln |
MAGGIORI COSTI A BILANCIO (dato parziale al 4/7/2017) | 46,45 mln |
I RICAVI ATTESI NELL’ESERCIZIO 2017-2018 E LE PLUSVALENZE
Secondo quanto riportato nelle settimane scorse dal giornalista del Sole 24 Ore, Carlo Festa, il business plan del Milan (che secondo quanto appreso in ambienti vicini alla società non sarebbe quello, molto più prudenziale nelle stime, presentato all’Uefa per il voluntary agreement del Fair Play Finanziario) indicherebbe in 273 milioni i ricavi attesi per l’esercizio 2017-2018.
Se così fosse, l’incremento dei ricavi compenserebbe in modo importante l’aumento dei costi legati alla campagna acquisti, considerando che il Milan deve ancora avviare il mercato in uscita e, almeno sulla carta, avrebbe la possibilità di realizzare qualche plusvalenza, risparmiando allo stesso tempo sui ingaggi e ammortamenti futuri.
Secondo quanto riportato da Festa, questa importante crescita dei ricavi, che salirebbero in soli 12 mesi a 273 milioni dai circa 200 milioni del 2016-2017, sarebbe legata alle attività che saranno messe in campo in Cina dalla neo-costituita società Milan China.
In attesa di conoscere meglio quale sarà il modello di ricavi di Milan China, e volendo essere un po’ più conservativi, è lecito attendersi che il club rossonero possa chiudere la prossima stagione con ricavi caratteristici (senza considerare le plusvalenze) attorno ai 220 milioni.
L’incremento rispetto al 2016-2017 dovrebbe essere legato alla partecipazione all’Europa League, ad un possibile aumento dei ricavi da stadio dovuto al rinnovato entusiasmo dei tifosi, e a qualche nuovo contratto di sponsorizzazione (sembra che il contratto in essere con Audi sia scaduto e che a breve sarà annunciato un nuovo accordo con un altro brand del settore automotive).
Se così fosse appare evidente che nei prossimi mesi Fassone e Mirabelli dovranno lavorare in modo importante sulle cessioni.
Stipendio lordo | Ammort. 17-18 | Prezzo di carico al 30/6/17 | Valutazione Playratings | Plus/minus potenziale | |
Bertolacci | 3,7 | 5,38 | 11,02 | 11,4 | 0,38 |
Bacca | 6,475 | 6,65 | 19,97 | 20,2 | 0,23 |
De Sciglio | 2,775 | 0 | 0 | 16,2 | 16,2 |
Gabriel | 1,48 | 0,2 | 0,2 | 1,2 | 1 |
Kucka | 2,775 | 1 | 2 | 5,9 | 3,9 |
Lapadula | 1,85 | 1,9 | 7,62 | 17,4 | 9,78 |
Niang | 1,48 | 0,4 | 0,83 | 4 | 3,17 |
Paletta | 1,85 | 0,42 | 0,42 | 6,9 | 6,48 |
Vangioni | 1,48 | 0,19 | 0,56 | 2,6 | 2,04 |
Zapata | 3,145 | 1,08 | 2,17 | 2,7 | 0,53 |
Sosa | 2,775 | 2 | 5,6 | 5,5 | -0,1 |
Ely | 1,48 | 1 | 4 | 1 | -3 |
G. Gomez | 1,48 | 1,9 | 7,6 | 9,1 | 1,5 |
La cessione comporta anche il risparmio dell’ingaggio lordo e dell’ammortamento per il 2017-2018 | Dati in milioni di euro |
Incrociando il prezzo di carico di giocatori del Milan indicati dalla stampa come possibili partenti con la valutazione data da Playratinngs la plusvalenza maggiore potrebbe arrivare dalla cessione di Mattia De Sciglio, mentre il risparmio maggiore di stipendio lordo e ammortamento deriverebbe dalla cessione di Carlos Bacca.
Come fa il Milan a spendere così tanto per il calciomercato? Il caso Donnarumma
L’impatto sul bilancio del Milan 2017-2018 del rinnovo di Donnarumma lo abbiamo calcolato in precedenza: 12,65 milioni di maggiori costi, compreso il costo del fratello Antonio, e senza considerare le commissioni al suo agente Mino Raiola.
Ciò su cui vogliamo concentrarci ora è l’importanza strategica per le finanze del Milan del rinnovo di Gigio. Molti hanno storto il naso di fronte alla decisione del Milan di alzare la precedente offerta per convincere il portiere e il suo agente a tornare sui propri passi accettando il rinnovo.
A conti fatti però, considerato che l’aggravio di costi rispetto all’offerta rifiutata il 15 giugno (5 milioni netti a stagione) è di circa 3,4 milioni lordi, il fatto che il Fassone e Mirabelli abbiano scongiurato il rischio di perdere Donnarumma a zero o di trovarsi costretti a cederlo questa estate a fronte di un’offerta inferiore al valore di mercato del portiere, è di fondamentale importanza per le prospettive del Milan.
Al di là della clausola di risoluzione a importo variabile che sarebbe stata inserita nel contratto (100 milioni che scenderebbero a 50 in caso di mancata qualificazione del Milan alla prossima Champions League) il rinnovo di Donnarumma darà al Milan e a Yonghong Li un paracadute importante proprio nel caso in cui la squadra di Montella non dovesse riuscire a centrare la qualificazione all’Europa che conta (con tutto ciò che ne consegue dal punto di vista dei maggiori ricavi) nella prossima stagione.
In tale eventualità, la cessione di Donnarumma anche al prezzo più basso stabilito nella clausola consentirebbe al Milan di compensare i mancati introiti legati alla mancata qualificazione alla Champions, realizzando una plusvalenza rilevantissima.
Come fa il Milan a spendere così tanto per il calciomercato? Conclusioni
Tirando le somme dopo questa lunga disamina, appare evidente che il rinnovo di Donnarumma darà alla dirigenza e alla nuova proprietà del Milan la tranquillità di programmare la prossima stagione senza la preoccupazione di possibili tensioni finanziarie.
Se è infatti vero che, come abbiamo sottolineato all’inizio, Yonghong Li sta dando il necessario supporto finanziario al club per attivare quel circolo virtuoso fatto di vittorie-maggiori ricavi-investimenti-nuove vittorie-maggiori ricavi, è altrettanto vero che nell’ottobre 2018 il Milan e il suo azionista di controllo dovranno rimborsare al fondo Elliott i 300 milioni, in parte utilizzati per acquistare il club dalla Fininvest e in parte (attraverso il bond da 55 milioni) per fare mercato.
Su questo tema a Casa Milan sembrano avere le idee chiare. Per rimborsare la doppia emissione obbligazionaria (73 milioni + 55 milioni) si dovrebbe procedere a un rifinanziamento (probabilmente con Goldman Sachs) sul modello di quanto fatto da Inter e Roma. Per fare fronte invece all’esposizione residua con Elliott, Yonghong Li intende procedere sulla strada indicata fin dall’inizio: attendere che il governo cinese sblocchi i capitali (suoi e dei suoi partner) attualmente bloccati in Cina o, in alternativa, raccogliere le risorse sul mercato dei capitali, attraverso la quotazione del Milan alla borsa di Hong Kong.
Bell’articolo, complimenti. Alla fin fine il costo del personale non si impenna più di tanto anche perchè avevano già fatto una bella pulizia negli anni precedenti sul monte ingaggi. Se penso ai 7 lordi di Essien o agli 8 e passa di Mexes mi viene in voltastomaco. Hanno comprato gente motivata a 2,5 netti (5 lordi circa) all’anno…basti pensare che un Morata sarebbe costato almento 15-16 e Fabregas poco meno. Se si innesca quel circolo virtuoso di cui parlano allora, in futuro, potremmo riavere dei TOP player…
si bell’articolo, ma io mi sono preoccupato. tutto basato sui se e sui ma.”dovrebbero” rifinanziare il debito con un altra banca.dovrebbero sbloccare i fondi in cina(intanto quali fondi e la cina sblocchera’ i capitali?) o altrimenti si cercher’ DI REPERIRE I FONDI quotando la squardra alla borsa di hong kong ,senza il rimborso dei finanz superiori al fatturato? siamo sicuri che il mercato premi una cosa del genere? in una borsa estremamente volatile in un paese dove il governo da un momento all’altro puo’ far saltare il banco? . E POi Una composizione del gruppo societario che ha origini nelle Isole Vergini per passare dal Lussemburgo.mah….
[…] spendere così tanto e fino a quanto potrà probabilmente spingersi, consiglio la lettura di un interessante articolo di Calcio e Finanza in proposito, aggiornato anche con l’analisi sul super-rinnovo di […]
Finalmente un articolo serio sulla probabile situazione patrimoniale del Milan.
COMPLIMENTONI!!!!!
Caro John, complimenti per il bell’articolo … molto dettagliato e preciso. Aggiungerei solo un aspetto che è il seguente: Nei tuoi calcoli non fai conto totalmente delle risorse necessarie per la gestione ordinaria della società. Se è vero che nel 2016 la società ha perso €75m (con €220m di fatturato caratteristico e €15m di plusvalenze), allora a parità di fatturato (e plusvalenze) nel 2017 è lecito aspettarsi una perdita di €75m + €46m = €120m di perdita!!! Tecnicamente sarà un po’ meno nel bilancio 2017 perché terrà conto solo di 6 mesi di costi incrementali e non l’intero anno e quindi saranno un po’ meno dei €46m che tu citi… ma comunque stiamo parlando di tanti soldi. Le perdite quindi si mangerebbero entrambe gli aumenti di capitale deliberati e l’anno prossimo la società si troverà a dovere fare fronte alla seconda tranche di pagamenti per il calciomercato 2016/17 … Inoltre fare notare che la PFN del Milan è notevolmente peggiorata perché i €55m presi da elliott sono debito a cui vanno aggiunti i debiti verso le squadre che oggi stanno vendendo i calciatori al Milan (inclusi gli obblighi di riscatto che a bilancio non si vedrebbero). A spanne la nuova PFN del Milan dovrebbe essere attorno a €338m (includendo €26m di obblighi di riscatto). Questo include: Bond Elliot = 128m, Factoring = 109m (dato dic. 2016), Impegni calciomercato oltre i €55m ottenuti da Elliot) = 75m, Debito netto calciomercato precedente = €26m (dato dic. 2016) … in netta ascesa rispetto ai €204m del 2016. La situazione mi ricorda tanto quella di Thohir con l’Inter … speriamo bene
mi chiedo come sia possibile avviare la quotazione in borsa prima del rimborso del prestito al fondo elliott e come affluiranno nuovi capitali vista la recente normativa cinese che ha di fatto “invitato” (leggasi vietato) gli investimenti nel mondo del calcio fuori i confini nazionali
[…] https://test.calcioefinanza.it/2017/07/04/come-fa-il-milan-a-spendere-cosi-tanto-per-il-calciomercato/ Scritto il 6 luglio 2017Autore Powerdigital […]
Vi siete dimenticati dei soldi per l,aquisto dibonucci e l,ingaggio
Salva Adriano, non ce ne siamo dimenticati. L’articolo da lei commentato è stato scritto prima dell’acquisto di Bonucci e Biglia. Qui l’aggiornamento che avevamo fatto a suo tempo https://test.calcioefinanza.it/2017/07/14/calciomercato-milan-e-impatti-sul-bilancio-saldo-gli-arrivi-bonucci-biglia/