“Il Real Madrid fa sicuramente sognare ma io devo guardare al modello societario e devo pensare a diverse realtà come quelle che esistono in Germania, in Spagna, in Inghilterra”. Andrea Agnelli ha le idee chiare su quale dev’essere la direzione che la Juventus deve seguire da qui in avanti e distingue tre diversi aspetti chiave. L’organizzazione, la gestione dello stadio, i flussi legati alla parte commerciale ed al merchandising.
“Se immagino un modello organizzativo – ha detto il presidente della Juventus in una lunga intervista a Tuttosport – guardo a quello tedesco. Se penso allo stadio osservo l’Inghilterra. Se penso ai flussi commerciali, al museo, alle altre attività riguardanti un percorso emozionale mi viene in mente il Barcellona”.
Per Agnelli, insomma, l’elemento chiave è poter elaborare un modello originale nell’insieme che riesca a sommare le migliori esperienze europee in materia: “Noi vogliamo trasmettere una nuova identità ai nostri tifosi – aggiunge -, a quelli che vivono in Italia e in Europa così come a quelli che sono in Oriente o in America, con dei prodotti che possano essere più lifestyle“.
Una dichiarazione, questa, che fa decisamente riferimento al nuovo logo voluto per la Juve, mosso da un’idea che sia legata maggiormente alla sua vestibilità e meno all’associazione istintiva con un club e la sua storia.
Un progetto, in particolare, basato sui numeri: “Bisogna osservare con attenzione chi ci segue. In Italia più di 14 milioni di persone, in Europa 50, nel mondo 350. Ma bisogna poi distinguere fra simpatizzanti e veri tifosi. Il nostro sarà un modo diverso di porsi verso il consumatore bianconero”.
E per la prima volta Agnelli rivela alcuni contenuti che vanno oltre il logo e che potranno essere sviluppati già dall’anno prossimo. “Dal progetto di ristorazione Juventus, ad alcune attività commerciali in franchising in Cina e America. In modo da avere non solo l’elemento distintivo del grande campione, ma da proporre il club come figura di riferimento”.
I primi passi sono già stati fatti: “Lo store recentemente inaugurato allo Stadium rappresenta un modello importante di questo mondo Juventus che si allarga. Ora dal museo si entra direttamente nello store della Juventus, uno dei più grandi in Europa. L’internazionalizzazione parte sempre da casa nostra, ma è il mondo che ci interessa”.
Nell’ampia intervista Agnelli si è anche soffermato su due punti chiave. Innanzitutto la necessità di una riforma dei campionati, per riportare in alto il livello di competitività, mentre sul tema stadio ha difeso chiaramente le scelte fatte in passato considerando adeguato l’attuale impianto a disposizione del club.
10 anni fa la Juventus aveva ricavi uguali a barcellona e real madrid e manchester united ,superiori al Bayern Monaco . Poi sono arrivati Agnelli ed Elkann che hanno affondato il club con lo stadietto meno redditizio d’Europa e un lavoro sul merchandising davvero inesistente.
Veramente è arrivata Calciopoli.
ti sbagli
per esempio il bayern monaco ha costruito l’allianz arena , agnelli ed elkann uno stadiucolo da 31 mila posti
tu stai davvero dappertutto (Bellinazzo, Guerin, VS, Juventibus e chissà quanti altri siti …), pronto a partire alla carica e ammorbarci con le tue solite frasi fatte -“fatte” di vuota fuffa-, a ogni uscita di un articolo a tema Juventus. Ormai sei la barzelletta del web ; la gente legge l’incipit dei tuoi commenti, e sùbito capisce con chi ha a che fare, sùbito passa al commento successivo. Te lo chiedo sinceramente: ma tu ce l’hai una vita vera, oltre a fare il troll anti-Agnelli di professione?