2017, piena era digitale. Ha ancora senso scrivere, pubblicare e comprare guide turistiche, quando “tutto quello che mi serve lo trovo su Internet”?

Sfogliando la prima uscita delle Football City Guides, edite da edizioni InContropiede, la risposta è senz’altro affermativa.

Il luogo è Lisbona. Città che come tante altre è interessata dal nuovo filone del turismo “sportivo” (ad alta connotazione calcistica), cioè la tendenza a visitare i luoghi più importanti dello sport locale.

Per farlo è proprio necessaria una guida?

Gli stadi sono ormai segnalati nella maggior parte delle guide generaliste, e non è difficile trovarli nelle città anche senza alcun aiuto. E poi c’è il web, c’è Google Maps che ti dice anche se il museo dentro lo stadio è aperto o chiuso…un po come fa TripAdvisor per i ristoranti.

Peccato che questi portali non segnalino le curiosità e le storie che più piacciono agli amanti del calcio. Non spiegano, per esempio, perché è famoso il ristorante Sete Mares, nel quartiere di São Domingos de Benfica. Qui, in Avenida Columbano Bordalo Pinheiro, anche se il locale è pieno, e fuori c’è la fila per entrare, c’è sempre un tavolino libero, ma non provate a chiedere di sedervi là: quello è il tavolo di Eusebio!

sete mares, Eusebio
Il tavolo riservato a Eusebio

Per anni e anni infatti il più forte calciatore portoghese di tutti i tempi (alla faccia di CR7) sedeva a quel tavolo e da lì postava ricordi e opinioni calcistiche sul suo social preferito: le orecchie dei suoi commensali.

La guida ci porta poi in giro per la città non soltanto nei luoghi deputati al gioco del calcio (gli stadi di Sporting, Benfica e Belenenses), ma anche nelle strade e nelle piazze che portano il nome di personaggi del mondo del calcio e nelle zone della città storicamente dedicate ai festeggiamenti in caso di vittorie sportive (fino a quella dell’anno scorso per l’Europeo vinto dalla nazionale lusitana).

Lisbona, football city guides
Lisbona, football city guides

Ma la vera chicca della guida a Lisbona è costituita da una serie di aneddoti e da alcune brevi ma straordinarie interviste esclusive.

Due su tutte, a due italiani legatissimi a Lisbona.

Il primo, Giovanni Trapattoni. Quanti ricordano che dopo l’Europeo portoghese del 2004 sulla panchina dell’Italia, il Trap nazionale si fermò a Lisbona per sedersi su quella panchina del Benfica (vincendo il campionato)? Pochi? Ancora meno persone sanno che tra tutti i suoi trionfi, il buon Giuan da Cusano Milanino abbia definito quello con le aquile di Lisbona, il più emozionante.

Trapattoni, Benfica
Il Trap al Benfica

Il secondo, Ivone De Franceschi. Scuola Padova, condivideva squadra e classe con un certo Del Piero fino a quando Materazzi padre lo volle nel suo Sporting. Il tecnico sarà presto esonerato, mentre De Franceschi diverrà uno dei grandi protagonisti di uno scudetto che per i Leoes mancava da 18 anni. Mentre la carriera di Ivone in Italia non decollò, ancora qualche anno fa l’ex ala del Padova fu chiamata dalla società biancoverde come testimonial per la campagna abbonamenti.

Misteri del calcio.
Misteri di Lisbona.

Tutti nelle 122 pagine di Lisbona. Football City Guides, Alberto Facchinetti, Jvan Sica ed Enzo Palladini, Edizioni InContropiede, 2017, euro 12,50.

 

PrecedenteBig data applicati al calciomercato: la rete sociale dei trasferimenti dagli anni ’50 ad oggi
SuccessivoZamparini si difende: “mai avuto società in UK, nel Palermo ho investito 70/80 milioni”