La situazione che si è venuta a creare a Londra per quanto riguarda l’Arsenal e il futuro di Alexis Sanchez è alquanto curiosa.
Così come curiosa ma interessante da capire è la valutazione fatta da Arsene Wenger sul giocatore.
Alexis Sanchez è al suo ultimo anno di contratto e l’Arsenal ha deciso di tenerlo fino a scadenza.
Le offerte non mancano, in particolare da PSG e Manchester City che sarebbero disposte a pagarlo 50 milioni di sterline.
Questo significa, tuttavia, che da gennaio potrà trattare e accordarsi con qualsiasi altro club. Compreso l’Arsenal.
I gunners quest’anno si aspettano 40 milioni di ricavi in meno rispetto alle ultime stagioni, a causa dell’esclusione in Champions League.
L’Arsenal senza Champions rischia il primo bilancio in rosso dal 2002
Sul mercato, questa esclusione, significa una inflazione in termini di salari e cartellini per i giocatori.
Lo si è verificato in particolare negli assalti a Lemar (80 milioni di sterline) e Mbappè (140 milioni di sterline richiesti) entrambi giocatori del Monaco.
Due obiettivi che ovviamente avevano anche richieste salariali alte, considerata pur la rinuncia, almeno per quest’anno, alla Champions League.
Anche per questo Wenger ha deciso di tenersi Sanchez, rinunciando subito ad un incasso di 50 milioni si sterline, lasciando il giocatore libero di accordarsi il prossimo anno (con un salario significativamente superiore anche grazie allo status di parametro zero).
Ma allo stesso tempo Wenger potrà a sua volta entrare in corsa per ri-aggiudicarsi Sanchez. E si sa che i risultati positivi sul campo possono fare, in questo senso, miracoli.
Non solo: sul piano finanziario confermarlo sarebbe molto meno oneroso che sostituirlo, nonostante un salario importante.
Una scommessa sportiva, ma pur sempre una scommessa, per un club che non ha certo problemi di liquidità, ma che probabilmente nel prossimo bilancio farà registrare le prime perdite dopo l’ultimo bilancio in rosso che risale al 2002.