«Nel nostro piano quinquennale contiamo di passare dagli attuali 200 milioni di fatturato in una forbice fra i 400 e i 500. Stadio escluso, ovviamente lì c’è dentro tutto: Champions, diritti tv, ricavi commerciali in Cina. Diciamo che nel 2022, se vogliamo parlare di obiettivi, sarebbe bello avere il Milan fra i primi 5 top club mondiali». E’ questo l’obiettivo che l’amministratore delegato del Milan, Marco Fassone, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, si pone per i prossimi anni.
Un’obiettivo che il club presieduto da Yonghong Li intende raggiungere progressivamente, anche attraverso la quotazione in borsa nel 2018-2019 («L’ingresso in una Borsa orientale è uno degli scenari più probabili», spiega Fassone) e il raggiungimento del pareggio di bilancio nella stagione 2019-2020 («La stagione 2019-20 è quella del break even, quella successiva contiamo di iniziare a distribuire qualche piccolo dividendo», annuncia l’ad rossonero).
Una leva importante per far crescere i ricavi rimane la qualificazione alla Champions League 2018-2019, ma anche sul fronte commerciale qualcosa sta cominciando a muoversi. «Sta ripartendo anche la macchina delle sponsorizzazioni: la settimana prossima ne annunceremo uno di primo livello. Ora le imprese hanno più attenzione nei nostri confronti», spiega Fassone alla Gazzetta.
I RAPPORTI COL FONDO ELLIOTT. L’amministratore delegato rossonero ha anche fatto il punto sui rapporti con il fondo Elliott, che ha fornito a Yonghong Li le risorse necessarie a completare l’acquisizione del Milan, e ha poi finanziato direttamente il club attraverso la sottoscrizione dei due bond.
«Da parte loro», spiega Fassone, «sono previsti controlli periodici sui conti del club, che inizieranno a novembre con cadenza bimestrale. Certo, il rischio default esiste come sempre in questi casi, ma lo considero un evento molto ipotetico, anche perché è un debito che ritengo rifinanziabile abbastanza facilmente».
Proprio in tema di rifinanziamento del debito, Fassone ha annunciato che la settimana prossima si insedierà il nuovo direttore finanziario. Sarà lui ha seguire il dossier del rifinanziamento (per quanto riguarda l’esposizione del Milan nei confronti di Elliott) e il progetto di quotazione in borsa. Proprio dalla borsa potrebbero arrivare parte dei capitali necessari a Yonghong Li per rimborsare Elliott a fronte delle risorse fornite per l’acquisto del club.
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IL VOLUNTARY AGREEMENT. «Siamo grati alla Uefa. Abbiamo inoltrato altri piani, garantendo che in autunno ci presenteremo con cose concrete e non solo progetti. Il voluntary ci darà un anno di ossigeno».
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Anche ammesso che si arrivi davvero a 500 mln nel 2022 (ed è già di per sè una visione “leggermente” ottimistica, diciamo così…..), il fatto è che già adesso i Top 5 Club sono tutti sopra i 500 milioni di fatturato. I primi 4 addirittura veleggiano per i 600 e oltre, quindi chissà che cifre raggiungeranno nei prossimi 5 anni.
Purtroppo credo che ci vorranno ben più di 5 anni per essere nella Top 5 europea, anche se la strada intrapresa è quella giusta.
Fassone non può pensare seriamente quello che dice
arrivare a breck-even e distribuire dividendi??? Lo mettiamo direttamente presidente del Consiglio.
Poi mi spiegate perchè tutte queste genialete non le ha fatte all’Inter dove ha vivacchiato 2 anni??