VAR, l’esordio: bene in Italia, male in Germania – Il VAR “è l’alba di un nuovo giorno”, questo è il pensiero di Roberto Rosetti, responsabile VAR per l’Italia, ai microfoni di “Radio Anch’io Sport” . L’esordio della nuova tecnologia, la moviola in campo, è andato bene in Serie A, più burrascoso, invece, in Germania dove ci sono stati problemi tecnici “inaccettabili” per la Lega calcio tedesca.
“Ci sono stati due interventi risolutivi da parte dei Var, due decisioni arbitrali sono state cambiate, e in modo corretto”, ha spiegato Rosetti proseguendo: “In altre situazioni ci sono stati dei controlli, attenzioni su alcune situazioni per non sbagliare ed è questo ciò che si voleva. Ogni cambiamento prevede una fase di adattamento. Bisogna continuare a lavorare in modo importante ma è un processo irreversibile, che va migliorato nei tempi e nelle procedure. L’obiettivo è avere un calcio più giusto ed eliminare errori importanti”. L’ex arbitro è soddisfatto: “Ho visto un’ottima reazione da parte dei calciatori, una diminuzione delle proteste. Mi sembra che siano più sereni. Mi ha sorpreso anche l’atteggiamento del pubblico”. Anche il numero uno della Figc, Carlo Tavecchio, propugnatore della tecnologia, si è detto “contento” anche se “ci vorrà un po’ di ‘lubrificazione’ per avere la massima corrispondenza”.
Non tutti sono rimasti appagati dal nuovo mezzo tecnologico, in particolare la Fiorentina e il Torino. Il dirigente viola Giancarlo Antognoni ha ribadito le critiche espresse ieri dal tecnico Stefano Pioli all’arbitro Tagliavento per non aver verificato sul monitor l’esistenza o meno di un fallo da rigore su Simeone. Mentre il Torino contesta un gol annullato nel finale per fuorigioco di Belotti, sostenendo che se l’arbitro invece di fischiare avesse fatto proseguire l’azione l’uso della Var avrebbe convalidato la segnatura. A Bologna, che ha ospitato i granata, il sistema ha avuto anche dei problemi tecnici, che ne hanno impedito l’utilizzo per parte dell’incontro.
Molto peggio, invece, in Bundesliga, dove sabato scorso non solo gli arbitri degli incontri negli stadi di Amburgo, Berlino e Hoffenheim non avevano alcun collegamento col centro unico di controllo di Colonia, ma in nessun dei sei campi dove si giocava funzionava il sistema di controllo del fuorigioco. La Lega calcio tedesca oltre a definire la ‘situazione inaccettabile’, ha chiesto ufficialmente chiarimenti al provider ‘Hawkeye’ che gestisce il sistema.