“La solita minestra”. L’ad del Milan, Marco Fassone, commenta così l’intervista in cui il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha definito “una grande scommessa” il piano della nuova società rossonera che “tende a comprare molto a debito”.
“Quando ho letto sulla Gazzetta dello Sport l’intervista ci sono rimasto male perché sono parole che vengono da una persona autorevole, che penso sia il sindaco di tutti i milanesi, non soltanto di una parte. Mi sarei aspettato più equilibrio di giudizio – ha spiegato Fassone a Premium Sport prima del ritorno del playoff di Europa League a Skopje, contro i macedoni dello Shkendija -. E’ sempre la solita minestra”.
“Quando leggo che una squadra ha una proprietà forte e ricca mentre l’altra è una scommessa che compra a debito, che se non va in Champions l’anno prossimo sono guai seri, penso che alla fine debbano contare i fatti e lo abbiamo già detto più volte”.
Fassone allora ha voluto ulteriormente spiegare la situazione: “Il nostro debito è due volte e mezzo inferiore a quello dei nostri cugini. Comprare a debito, se riferito alla proprietà, 180 milioni su 740 rappresentano il 20%. Gli investimenti fatti fino ad ora sono: 740 milioni per comprare il club, 100 milioni per ripianare le perdite della scorsa gestione, più di 200 milioni di mercato, 37 milioni di aumento di capitale già fatti, 25 milioni di aumento di capitale nei prossimi due mesi”.
Chiusura altrettanto piccata: “La smetto di snocciolare numeri per non annoiare ma credo che i fatti contino più delle parole. Le parole le lascio a chi in questo momento è preoccupato dal Milan”.