«Platini e Rummeinigge», il primo come presidente della Uefa, il secondo in rappresentanza dei club riuniti nell’ECA, «erano andati alla Commissione Ue per chiedere il salary cap: impossibile, gli avevano risposto. Credo che i politici siano spesso negativi per ragioni elettorali. Ora andremo noi a Bruxelles. Sul tavolo ci sono salary capl, luxury tax e non solo».
Così l’attuale presidente della Uefa, Aleksander Ceferin, ha indicato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport le misure che l’organo di governo del calcio europeo intende prendere per cercare di mettere un freno alla “folle” impennata dei prezzi nei trasferimenti dei calciatori.
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Misura che, secondo Ceferin, serviranno a integrare le regole del fair play finanziario, che i club – ha ammonito il numero uno della Uefa – sono tenuti a rispettare a prescindere dalla loro dimensione e dalla loro storia.
«I club conoscono le regole del fair play, altrimenti gliele ricorderemo noi. Non importano dimensione e storia: se non le rispetteranno ne subiranno le conseguenze», ha detto Ceferin, senza fare nomi.
Tra le misure che il presidente della Uefa intende introdurre c’è anche la limitazione ai prestiti dei calciatori tra società. «Un club», ha spiegato Ceferin, «non può prestare trentenni se non per controllare il mercato, e perché ci sono società che hanno più di 100 giocatori sotto contratto. La prima è un’italiana».
E per quanto riguarda l’eventuale sostegno della commissione Ue al pacchetto di misure che saranno proposte, Ceferin ha precisato: «Qualcosa faremo anche senza l’Ue. Non potremo avere il consenso di tutti, ma grande sostegno si».
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