Dopo la debacle dell’Italia al Bernabeu, giorni caldi anche in politica federale. L’attesa per il consiglio di domani in via Allegri e poi l’assemblea elettiva di Lega Serie A mercoledì, due passaggi che il presidente federale Carlo Tavecchio sta vivendo con apprensione per i non pochi nodi ancora da sciogliere.
In primis, il rischio concreto (quasi una certezza), che domani il vicepresidente vicario della Figc, Cosimo Sibilia, possa mettersi di traverso sulle modifiche ai principi informatori delle leghe, in modo da escludere in futuro situazioni di stallo come quella in Serie B: “Abbiamo chiesto delle modifiche per dare un ulteriore contributo”, aveva anticipato Sibilia in occasione della visita al Coni con Tavecchio di venerdì scorso.
Si va quindi verso un consiglio federale che resterà ‘aperto’ in attesa di quanto avverrà mercoledì 6 settembre a Milano.
Dove la Serie A è chiamata a eleggere finalmente i suoi nuovi organi in modo da uscire dal commissariamento dello stesso Tavecchio.
All’orizzonte, il nome dell’attuale dg della Lega, Marco Brunelli, Fassone vicepresidente e il duo Marotta-Lotito come consiglieri federali, con il patron della Lazio che otterrebbe di nuovo una poltrona a via Allegri dopo l’accordo con Agnelli, al quale Lotito ha garantito i voti italiani all’assemblea dell’Eca, l’associazione europea dei club, in programma martedì prossimo a Ginevra; poi, dopo dieci giorni, Agnelli tornerà a occuparsi del processo sportivo nel quale è accusato per i rapporti con gli ultras.
Dal Coni, il presidente Malagò segue con attenzione le vicende calcistiche e non ha lesinato qualche frecciatina al capo del calcio italiano: “A lui onori e oneri…”.
Si aspetta un’inversione di rotta e che a breve i nodi vengano sciolti per poter ripristinare la normalità in seno alle singole leghe.
Se però in Lega di A, mercoledì, i club dovessero soltanto eleggere i nuovi organi ma posticipare l’approvazione dei principi statutari, allora sarà decisiva la seconda parte di consiglio federale che dovrebbe riaprirsi venerdì 8 settembre.
Da lì, tempo un mese alle due leghe, per recepire i nuovi principi informatori. Sempre che il consiglio federale riesca ad approvarli.
Il rischio altrimenti è un nuovo “impasse” che potrebbe causare, nell’ipotesi peggiore, un commissariamento della stessa Figc.
L’unica vera decisione della giornata di domani, quindi, potrebbe essere il commissariamento della Lega di B rimasta una polveriera dopo l’addio di Andrea Abodi. Sarà una figura tecnica (un manager o un avvocato) capace di recepire le richieste politiche dei 22 club cadetti.