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Marco Brunelli (Insidefoto.com)

L’assemblea della Lega Calcio di Serie A che si tiene oggi (ore 13) è stata convocata con l’ambizioso proposito di congedare la gestione commissariale e varare entro fine anno il nuovo regolamento.

La Gazzetta dello sport questa mattina fa il punto della situazione su alleanze e posizioni in campo.

L’ALLEANZA. 12 club firmatari con l’insolita coppia Agnelli – Lotito e il milanista Marco Fassone (vicepresidente in pectore). In Consiglio Federale andrebbero Beppe Marotta per la Juve e Claudio Lotito per la Lazio. La carica di presidente appare destinata all’attuale d.g. Marco Brunelli, che dopo 20 anni di incarichi operativi in questa fase avrebbe solo un ruolo di garanzia.

Ma non è detto che oggi alla terza votazione 14 voti convergano davvero su questa soluzione ponte.

Inter: manca ancora una posizione ufficiale e il voto è segreto, ma a Zhang jr è stato promesso un incarico in Uefa, oltre che il ruolo di consigliere di Lega

Gli incerti: il Napoli è tentato dall’idea di unirsi ai fedelissimi delle riforme (ovvero chi vuole prima le riforme, poi le nomine): Roma, Fiorentina, Bologna, Sassuolo, Samp e (forse) Spal. Chi certamente s’è fermato a riflettere e fa un passo indietro è Urbano Cairo: il presidente del Toro intende essere coerente con lo spirito riformatore che ha mosso il lavoro degli ultimi mesi.

Lunedì il Consiglio Federale intende varare i cosiddetti principi informatori che sono stati già sottoposti al vaglio della A.

Tra questi la questione del quorum. Ora il tetto dei due terzi (15 voti in A) ingessa ogni decisione. Tavecchio propone una maggioranza semplice (11) per le convocazioni e dei due terzi dei presenti per le elezioni.

Addirittura nei lavori del commissario Nicoletti era comparsa anche l’ipotesi delle elezioni di lista. In questa prospettiva un candidato può presentarsi su indicazione di appena cinque società, dando spazio ad una maggiore flessibilità.

A prescindere dalle questioni formali la Lega di A vive un momento delicatissimo. A metà settembre ci sarà l’asta per la vendita dei diritti esteri, mentre stringono i tempi per un nuovo bando sulle immagini per il mercato interno nel prossimo triennio. Sullo sfondo il tema televisivo ha risvolti economici fondamentali. Anche per questo il governo del calcio rivendica autonomia. Ma deve dimostrare sul campo di meritarla.

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