Un aspetto che nessuno ha considerato, nei giorni dell’affare Neymar, è quello del netto incremento di incassi dai diritti tv di Champions League che il Paris Saint-Germain può lecitamente attendersi dal triennio 2018-2021, a partire quindi dall’edizione 2018-2019 della competizione, anche senza migliorare le prestazioni sul campo.
Un aspetto che molto probabilmente era già nella mente di Andrea Traverso, dell’Uefa, quando nei giorni scorsi difendendo l’impianto del Fair play finanziario ha detto: “Le regole sono uguali per tutti. Se un club acquista, presumiamo abbia fatto i conti. In caso, sarà punito. Ma non possiamo impedire di comprare”.
Traverso (Uefa): “Il Fair play funziona: il calcio è più sano, ora la competitività”
La performances è stata notevole: +125% che porta gli incassi da 140 milioni l’anno a 315 milioni l’anno.
Un forte aumento che è dovuto, in particolare, all’arrivo di Altice, un nuovo operatore che ha voluto fare la voce grossa con questa operazione.
La Francia a sorpresa si piazza dietro al solo Regno Unito (calcisticamente: Inghilterra e Scozia).
E questo farà la gioia delle qualificate che si divideranno la torta quanto meno con un invitato in meno al tavolo.
La Francia, peraltro, era stata la grande delusa dalla riforma. Ma ora a festeggiare saranno le qualificate.
Essendo quinta nel ranking (con una difficile rimonta nei confronti dell’Italia, quarta, se non sostenuta da risultati generali in netto aumento) la Francia ha diritto a 2 sole qualificate di diritto più una ammessa ai playoff (che forse visto che Italia, Germania, Spagna e Inghilterra non ci sono in quella fase avrà più facilità a entrare nei gironi).
Diritti tv, la Champions 2018-2021 è un successone: +50% nei mercati chiave
Nel frattempo il +125% è un dato di fatto.
Stando agli ultimi meccanismi di distribuzione il PSG arrivando da campione in carica (cosa altamente probabile) in Champions prenderebbe il 50% del market pool (che a sua volta ammonta al 50% dei 315 milioni l’anno) in caso di 3 qualificate e il 55% in caso di 2 qualificate: ovvero un minimo di 78,75 milioni di euro garantiti (fino a 86,625 milioni circa).
Anche a non giocare il PSG incasserà più di quanto fatto nelle ultime stagioni.
Negli ultimi anni il Psg ha incassato 56 milioni nel 2015 e 70 milioni nel 2016 (in attesa del dato ufficiale 2017) peraltro senza andare oltre i quarti di finale. Due anni in cui i ricavi da market pool erano stati di 35,657 milioni di euro.
Nella prossima stagione (2018) il dato dovrebbe essere inferiore visto che la squadra non si è confermata Campione di Francia.
Il boom arriverà sul bilancio che si chiuderà al 30 giugno 2019.
Per dare un’idea di grandezza: a parità di performances, grazie ad una ampiamento ipotizzabile partecipazione continuativa, la media ponderata in base ai dati disponibili dice che il PSG potrà garantirsi tranquillamente una cifra dai 138,5 milioni a stagione in su.
Significa più che raddoppiare sensibilmente le proprie performances europee in termini economici.
L’impressione è che, sì, lo sceicco i conti li abbia fatti tutti. Come suggerito dai dirigenti Uefa.
10 anni fa la Juventus, prima di Agnelli ed Elkann al potere, aveva ricavi uguali a barcellona e real madrid e manchester united,superiori al Bayern Monaco . Oggi la Juventus grazie allo stadietto da 40mila posti grazie ad agnelli ed elkann, grazie alla riforma voluta da Agnelli con nuovi diritti tv della Champions da dividere con altre 3 società , ha e avrà ricavi che sono la metà di questi club e nel medio lungo termine non potrà competere con essi
Ma non doveva cambiare la ripartizione degli introiti media per la Champions (e Europa League) a partire dal triennio 18-21? O era solo il ranking che cambiava?
[…] Champions 2018-21 il PSG già si frega le mani: raddoppiano i ricavi tv Calcio e Finanza […]