Demetrio Albertini snocciola le sue idee di calcio, sia per quello riguarda il campo che la politica. L’ex centrocampista del Milan si dice favorevole alle seconde squadre, al Fair Play Finanziario, alla riduzione delle finestre di mercato. E per la prossima vincitrice della Champions League vota il Real Madrid. E promuove il binomio Simeone-Atletico Madrid.
“Noi lasciamo tante cose al caso, qualche volta abbiamo la fortuna di ritrovarci dei giovani di talento. Io credo nelle seconde squadre”, dice Albertini proseguendo: “Con le seconde squadre i giovani riescono a tirare fuori il talento qualche anno prima senza stress. In questo senso, si potrebbe fare qualcosa nel nostro Paese. Lo fanno ovunque e raccolgono risultati da anni, non vedo perché non lo possiamo fare noi”.
“Penso che il mercato si debba ridurre come tempistiche, ci dovrebbe essere solo parte tecnica del deposito del contratto. Si dovrebbe iniziare il campionato con le rose già finite”, spiega l’ex giocatore aggiungendo: “Anche il mercato di gennaio dovrebbe essere ridotto a due settimane. Credo che si possa fare più chiarezza con un mercato più ridotto”.
“Guardando questo mercato il Fair Play finanziario è discutibile, perché (i parametri) si sono alterati con i desideri di una persona singola, non con una struttura societaria. Ma questa valutazione va fatta ai piani alti della Uefa per capire se è percorribile questa tipologia. Io sono favorevole al Fair Play finanziario perché dà stabilità qualsiasi sia il presidente. Bisognerà capire, però, se è ancora la strada giusta per il futuro”.
“La favorita per la Champions? Penso che il Real Madrid sia un passo avanti a tutti, ha esperienza storia a dei giocatori vincenti e dei giovani straordinari. Poi che la Champions a volte non la vinca il favorito è storia. Lo scorso anno dopo il recupero sul Paris Sait Germain sembrava che il Real dovesse vincere e invece uscito con Juve. La Champions è difficile, io in prima posizione metto il Real Madrid”.
Infine, sul matrimonio Simeone-Atletico, Albertini rimarca: “Simeone dalla sua ha l’affetto della gente dall’altra parte i risultati. Ha dimostrato di essere grande un allenatore e un personaggio che si fonde con la città, i tifosi e il club. Le sue squadre giocano a sua somiglianza lo si vede, lo si tocca. Reputo che sia un’icona per l’Atletico Madrid. Ha scritto la storia del club da calciatore e ora lo sta facendo da allenatore. E’ molto difficile allenare perché ora ci sono proprietari che vogliono fare i tecnici. Poi su tutto contano i risultati, in questo senso Wenger è forze un’eccezione. Far l’allenatore è difficile, per questo io non lo faccio”.