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La pubblicità di Suning sui led a bordo campo a San Siro (Insidefoto.com)

Ci sarebbe anche Suning, tra i 30 soggetti che hanno presentato offerte nell’ambito della procedura di assegnazione dei diritti audiovisivi internazionali del campionato, della Coppa Italia e della Supercoppa Italiana, messi in vendita dalla Lega di Serie A con il supporto dell’advisor Infront per le stagioni 2018-2019, 2019-2020 e 2020-2021.

E’ quanto riportano alcuni quotidiani, tra cui la Gazzetta dello Sport e il Corriere della Sera, secondo cui il gruppo guidato da Zhang Jindong, cui fa capo anche il controllo dell’Inter, avrebbe avanzato comunque un’offerta per i diritti tv della Serie A relativi mercato cinese, nonostante la stretta imposta in estate dal governo di Pechino sugli investimenti nello sport e nell’entertainment.

Quello dei diritti televisivi dello sport è un settore in cui Suning è entrato in forze nei mesi scorsi. Nel novembre 2016, attraverso la piattaforma streaming PPTV (rilevata da Suning nel 2013), il gruppo guidato dal patron dell’Inter si è aggiudicato i diritti televisivi in Cina della Premier League per circa 700 milioni di dollari (ovvero circa 660 milioni di euro al cambio odierno).

Diritti tv Premier League record in Cina: accordo da 660 mln con PPTV Suning

Cifra riferita al solo mercato cinese, che da sola vale il doppio dei 300 milioni che la Lega di Serie A e Infront puntano a incassare con la commercializzazione dei diritti tv internazionali del campionato italiano, della Coppa Italia e della Supercoppa su tutti i mercati internazionali.

L’obiettivo dichiarato dall’advisor è di raggiungere, complessivamente, quota 300 milioni annui dopo che nello scorso ciclo – con la vendita in blocco a MP&Silva – erano stati incassati 186 milioni medi, fino ai 200 (più 31 per Coppa Italia e Supercoppa) di questa stagione, l’ultima del triennio 2015-20­18.

Con la Premier irraggiungibile a quota 1.573 milioni annui per il 2016­-2019, si punta a superare la Bundesliga (240 milioni) e a collocarsi dietro la Liga (636 milioni). Ma la sfida futura sarà quella di crescere ulteriormente, con una Lega più manageriale e un amministratore delegato con ampi poteri, secondo il nuovo statuto che sista scrivendo in questi giorni e che dovrebbe essere approvato a stretto giro.

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