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(foto Insidefoto.com)

Anche i colossi del web saranno protagonisti della prossima asta per i diritti tv in Premier League. La conferma arriva anche dalle società inglesi.

Nel corso di una conference call per commentare i risultati economici del Manchester United, l’amministratore delegato dei Red Devils Ed Woodwar ha infatti previsto che i giganti tecnologici come Amazon, Facebook e Netflix saranno in gara per la prossima asta per i diritti tv della Premier League, che varranno circa 5 miliardi di sterline. “C’era un forte interesse già per l’ultimo ciclo” da parte dei gruppi digitali, come ammesso dallo stesso Woodward presentando i dati del bilancio 2017 dello United.

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I club di Premier League, che attualmente godono del contratto più costoso d’Europa per quanto riguarda i diritti tv, sperano che l’ingresso di player diversi da quelli tradizionali (come il gruppo Bt e Sky) nell’asta possa far lievitare verso l’alto ulteriormente i prezzi dei diritti tv, come già successo nella precedente asta, con l’ingresso nella partita di British Telecom che ha spinto Sky a spendere cifre più alte di quelle che avrebbe voluto investire.

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Reed Hastings, ceo di Netflix

Durante la conference call, Woodward ha anche parlato del recente interesse delle aziende tecnologiche per i diritti sportivi in tutto il mondo, tra cui le offerte di Facebook e Amazon per i diritti del campionato indiano di cricket, nonché l’acquisizione da parte di Facebook dei diritti per la trasmissione di 22 gare di MLS negli Stati Uniti. I club inglesi riceveranno un aggiornamento sul processo di asta il 4 ottobre nella riunione dei loro stakeholder.

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Antonio Conte festeggia la vittoria della Premier League con il Chelsea (foto Insidefoto.com)

Tuttavia Mai Fyfield, responsabile strategico di Sky, ha dichiarato che anche se la pay-tv di Murdoch perdesse i diritti, non sarebbe una calamità. “Ci sono un sacco di soldi da spendere per altri contenuti”, ha dichiarato Fyfield ad un evento di settore a Cambridge la scorsa settimana. “Abbiamo già perso altri eventi in precedenza, abbiamo perso ad esempio la Champions League. Bisogna solamente adattarsi: spendiamo il denaro altrove e lo facciamo con saggezza”.

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