Aumento di capitale AS Roma – Il prossimo 26 ottobre (il 27 in seconda convocazione) gli azionisti della Roma saranno chiamati ad approvare in sede straordinaria un aumento di capitale scindibile a pagamento per un ammontare massimo di 120 milioni di euro.
Vediamo dunque di capire, anche con l’aiuto delle informazioni contenute nella relazione predisposta dal cda presieduto da James Pallotta, come funzionerà l’aumento di capitale del club giallorosso.
Aumento di capitale AS Roma, Pallotta ha già versato 90,5 milioni
Il primo dato da tenere in considerazione riguarda le risorse che la Roma intende chiedere ai sui azionisti. Il cda, è vero, chiederà una delega per procedere ad un aumento di capitale fino ad un massimo di 120 milioni. Ma di questi circa 90,5 milioni sono già stati versati nei mesi scorsi da Pallotta e dai suoi soci attraverso il veicolo Neep Roma Holding, la società cui fa capo il 78% del club giallorosso.
Da un punto di vista di cassa tali risorse, che Pallotta ha versato «in conto futuro aumento di capitale», sono già state utilizzate dalla Roma «per far fronte alle correnti esigenze di cassa ed a garanzia della continuità aziendale», quindi non sono più disponibili.

Da un punto di vista contabile/patrimoniale, tuttavia, è come se l’uomo d’affari americano avesse già versato quasi tutta la sua parte di aumento di capitale, visto che Neep Roma Holding detiene (secondo i dati Consob) il 78% della Roma e che i 90,5 milioni rappresentano circa il 76% dell’importo complessivo dell’aumento di capitale.
Aumento di capitale AS Roma, ancora da versare 29,5 milioni
I proventi netti per cassa dell’aumento di capitale che l’assemblea si appresta a deliberare sono pertanto pari a 29,5 milioni.
Chi dovrà versarli?
L’aumento prevederà il diritto di opzione a favore degli attuali soci della Roma, che potranno pertanto sottoscrivere azioni di nuove emissione, a un prezzo che verrà stabilito dal cda seguendo le normali metodologie previste in questo tipo di operazioni, in proporzione alla loro attuale partecipazione.

(Insidefoto.com)
Pallotta, attraverso Neep Roma Holding, potrà dunque sottoscrivere le nuove azioni emesse proporzionalmente alla sua quota, utilizzando i versamenti in conto futuro aumento di capitale già effettuati.
Gli altri soci, detentori complessivamente del 22% flottante sul mercato, dovranno invece mettere mano al portafoglio per sottoscrivere le nuove azioni loro spettanti e versare nelle casse della Roma i 29,5 milioni necessari per arrivare a quota 120 milioni.
Aumento di capitale AS Roma, l’aumento è “scindibile”
Che cosa potrebbe succedere se i soci di minoranza dovessero decidere di non seguire l’aumento di capitale e non sottoscrivere le azioni di loro spettanza?
I soci di minoranza potrebbero vendere il diritto d’opzione sul mercato e consentire a qualcun’altro che fosse interessato di ottenere il diritto a sottoscrivere le azioni di nuova emissione.

E se sul mercato non ci fosse nessuno disponibile ad acquistare i diritti per sottoscrivere le nuove azioni?
In questo caso il cda della Roma potrebbe “accontentarsi” dei 90,5 milioni già versati da Pallotta nei mesi scorsi. L’aumento di capitale è infatti “scindibile”. Ciò significa che se entro il 31 dicembre 2018 (data ultima prevista per l’esecuzione dell’operazione) l’aumento non risultasse interamente sottoscritto, il capitale sociale si intenderà aumentato per un importo pari alle sottoscrizioni raccolte a tale data.
Aumento di capitale AS Roma, possibile diluizione degli azionisti di minoranza
Chi, tra gli azionisti del club, decidesse di non sottoscrivere l’aumento di capitale dell’AS Roma per la quota di sua spettanza, potrebbe veder diluita la propria partecipazione a seguito dell’emissione delle nuove azioni.
A quanto ammonterebbe la diluizione?
Al momento l’effetto diluizione non è quantificabile, visto che dipenderà dal prezzo e dal numero esatto di azioni di nuova emissione che saranno stabilite più avanti dal consiglio di amministrazione.

Esiste comunque una possibilità teorica (che potrà essere definita meglio quando si conosceranno i dettagli dell’aumento) che in caso di limitata adesione da parte degli azionisti di minoranza all’aumento di capitale possa verificarsi una riduzione del flottante in misura tale da portare la partecipazione dell’azionista Neep Roma Holding dall’attuale 78% ad oltre il 90%.
Aumento di capitale AS Roma, che cosa succede se Pallotta sale sopra il 90% del capitale
L’articolo 108, comma 2, del TUF (Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria) prevede che chiunque venga a detenere una partecipazione superiore al 90% del capitale rappresentato da titoli ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato, abbia l’obbligo di acquistare i restanti titoli ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato da chi ne faccia richiesta se non ripristina entro novanta giorni un flottante sufficiente ad assicurare il regolare andamento delle negoziazioni.
Il corrispettivo è determinato dalla Consob, tenendo conto del prezzo di mercato del semestre anteriore all’annuncio dell’offerta o antecedente l’acquisto che ha determinato il sorgere dell’obbligo.
Aumento di capitale AS Roma, i tempi dell’operazione.
Dopo l’assemblea straordinaria (26 ottobre in prima o 27 ottobre in seconda convocazione) il cda della Roma stabilirà con un apposita delibera la tempistica per l’avvio dell’offerta in opzione, nonché la successiva offerta in Borsa dei diritti eventualmente inoptati al termine del periodo di sottoscrizione.
Il termine ultimo per l’esecuzione dell’aumento di capitale è stato fissato al 31 dicembre 2018.
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