Il Genoa rimane di proprietà di Enrico Preziosi. Dopo un’ora di incontro il presidente rossoblù ha detto di no a Giulio Gallazzi.

L’offerta d’acquisto di Sri Group non è stata considerata congrua.

“La trattativa è saltata. Ci ho creduto fino alla fine ma poi non c’erano le basi. C’è un accordo di riservatezza e non voglio aggiungere altro. Credo di aver fatto la cosa giusta, poi se qualcuno è pronto a dire il contrario sono pronto ad incontrarlo. Ora cosa faccio? Farò il mio dovere per il bene del Genoa”.

Così Enrico Preziosi ha commentato, intervenendo ai microfoni di Primocanale, la bocciatura della trattativa per la cessione del Genoa a SRI Group del manager bolognese Giulio Gallazzi.

Il presidente rossoblù ha detto di avere ancora intenzione di cedere, dando incarico al direttore generale Zarbano di incaricare un advisor per fare una due diligence “in modo che la trattativa sia il più trasparente possibile”.

Una cosa che in realtà si poteva fare sin d’ora ma che non è stata possibile come testimonia lo stesso Beniamino Anselmi, che avrebbe dovuto essere il presidente di Gallazzi e spiega: “I conti ce li hanno narrati ed illustrati, non abbiamo avuto la possibilità di portarci a casa una carta per poterla studiare. E’ stata una trattativa anomala”.

Ma dopo i numerosi dietrofront degli ultimi due anni, naturalmente, aumenta lo scetticismo generale e di potenziali acquirenti.

L’offerta di Gallazzi prevedeva di fare fronte a tutti i debiti (si parla di una cifra intorno ai 110, anche se ieri rumors li davano addirittura a 130 milioni).

Inoltre a Preziosi sarebbe stata garantita una buonauscita da 7 milioni alla firma più 18 in 3 anni, fino a 30 in caso di aumento del fatturato.

Ma è sui debiti e la loro quantificazione che – come riporta Repubblica Genova – ci si è incagliati.

In questi casi è molto facile non capirsi sui termini e le scadenze.

Per esempio, considerando che la nuova proprietà sarebbe comunque subentrata ad ottobre, chi avrebbe dovuto farsi carico dei 12 milioni di stipendi del periodo giugno-settembre che andranno pagati entro metà del prossimo mese di ottobre, pena una penalizzazione in classifica?

Altro nodo il credito che il Genoa vanta nella cassa di compensazione della Lega: 14 milioni secondo gli acquirenti, 18 secondo la proprietà. Questo credito va detratto dai debiti?

Certamente sì secondo Preziosi, assolutamente no secondo Galazzi che avrebbe avuto Centurion e Rodriguez da pagare (a marzo) e poi avrebbe dovuto fare i conti con i riscatti obbligati di Lapadula, Rossettini e Zukanovic. Insomma, cambiali in scadenza per oltre 15 milioni di euro.

È stato uno scontro durissimo tra i rispettivi legali. Alberta Figari, socio della sede italiana di Clifford Chance, dalla parte di Sri Group e dall’altra Giuseppe Lombardi (Lombardi, Segni e associati) che ad un certo punto della trattativa ha preso il posto di Bruno Gattai (Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners).

Ai microfoni di Telenord Preziosi ha confermato che per lui la trattativa è finita ed è pronto ad andare avanti da solo.

Forse convinto che l’esplosione del baby Pellegri possa essere la risoluzione di una buona parte dei problemi economici del Genoa.

 

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