Al via il Congresso del Partito comunista cinese – La Cina è entrata in una “nuova era” in cui dovrà diventare “un grande, moderno Paese socialista” entro la meta’ del ventunesimo secolo, ma per raggiungere questo obiettivo, Pechino dovrà andare incontro a “sfide impegnative” per il suo modello di sviluppo.

Con questo messaggio, il presidente cinese, Xi Jinping, si è rivolto ai 2280 delegati del Partito Comunista Cinese giunti a Pechino da tutte le provincie della Cina per partecipare al diciannovesimo Congresso del partito – che si è aperto oggi con il suo discorso di tre ore e mezzo, pronunciato nella veste di segretario generale del Pcc – e dal quale è ampiamente attesa la sua riconferma al vertice del partito e dello Stato.

Entro il 2050, ha dichiarato Xi alla platea della Grande Sala del Popolo, in piazza Tian’anmen, a Pechino, la Cina deve diventare “un grande, moderno Paese socialista” con una “decisiva vittoria” nella costruzione di un’economia moderatamente prospera “sotto tutti gli aspetti”, e che porterà “in una nuova era” il socialismo con caratteristiche cinesi, il principio guida del partito e dello Stato.

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Il presidente cinese Xi Jinping (Insidefoto.com)

“Le prospettive sono luminose, ma le sfide sono impegnative”, ha dichiarato Xi all’inizio del discorso in cui ha delineato le linee guida per i prossimi decenni, e pronunciato alla presenza dei suoi due predecessori, gli ex presidenti e segretari generali, Hu Jintao e Jiang Zemin.

Xi Jinping: «Non chiuderemo le porte al mondo, diventeremo sempre più aperti».

Raggiungere il “sogno cinese di rinnovamento nazionale”, introdotto da lui stesso, cinque anni fa, poco dopo la nomina a segretario generale del partito, “non sara’ una passeggiata nel parco”, ha dichiarato Xi, e non tutto e’ andato per il verso giusto.

La Cina, ha affermato, deve “affrontare le contraddizioni di uno sviluppo non equilibrato e inadeguato e il crescente bisogno della gente di una vita migliore”.

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Zhang Jindong (foto Insidefoto.com)

Nella fase che si apre oggi, la Cina non intende proseguire da sola. “Non chiuderemo le porte al mondo”, ha dichiarato Xi, anzi, “diventeremo sempre piu’ aperti”.

Xi ha promesso di “allentare in maniera significativa l’accesso al mercato e proteggere i diritti e gli interessi legittimi degli investitori stranieri”.

Focus sulla crescita dell’economia reale

L’attenzione, nei prossimi anni sara’, pero’, concentrata soprattutto sull’economia reale: negli scorsi cinque anni, il prodotto interno lordo cinese e’ cresciuto da 54mila miliardi di yuan a 80mila miliardi di yuan (circa 12100 miliardi di dollari), con sessanta milioni di persone uscite dalla poverta’, secondo i dati presentati dal presidente cinese.

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Per il futuro, Xi vede nei consumi interni un ruolo di traino dell’economia, che dovrà concentrarsi sulla qualità della crescita, ha dichiarato il segretario generale del Pcc.

“Porteremo le industrie cinesi a un livello medio-alto della catena di valore globale”, ha spiegato, “e incoraggeremo cluster del manifatturiero avanzato di livello mondiale” con l’obiettivo di fare della Cina “un Paese di innovatori per raggiungere nuove frontiere nella scienza e nella tecnologia”. Un accenno lo ha dedicato anche alle imprese di Stato: le grandi conglomerate, ha detto il segretario generale del Pcc, dovranno essere “piu’ forti, migliori e più grandi”.

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