Cala leggermente l’impatto delle aziende di Claudio Lotito sul bilancio della Lazio al 30 giugno 2017, chiuso dai biancocelesti con un utile per complessivi 11,3 milioni di euro. La gestione quasi artigianale del club ha coinvolto un po’ tutti i settori aziendali, dalla vigilanza alla mensa, passando per manutenzione e anche investimenti pubblicitari.
Il costo complessivo nel corso dell’esercizio 2017 è stato pari a 6,7 milioni di euro, in leggero calo rispetto a quanto avvenuto nella stagione 2015/16. Una cifra che rappresenta il 41.4% del totale degli oneri per servizi esterni del gruppo, arrivati a toccare i 16,2 mln di euro nei conti chiusi il 30 giugno 2017.
Da quanto emerge dalla lettura del bilancio consolidato della Lazio, questi sono i rapporti intrattenuti dalla società con parti correlate (legate, cioè, a Lotito):
- la Roma Union Security, per un costo di Euro 0,42 milioni e debito per Euro 0,26 milioni, riferiti a servizi di vigilanza e di stewart;
- la Gasoltermica Laurentina, per un costo di Euro 1,11 milioni e debito per Euro 0,08 milioni, relativo alla manutenzione del centro sportivo di Formello, dei negozi e alla gestione del magazzino merci di tutta la rete commerciale della SS Lazio Marketing;
- la Omnia Service, per un costo di Euro 1,03 milioni e debito di Euro 0,32 milioni, per il servizio di mensa sia giornaliero che in occasione dei ritiri per i tesserati presso il centro Sportivo di Formello;
- la Linda, per un costo di Euro 0,54 milioni, a fronte servizi di assistenza ai sistemi informatici, processi organizzativi e logistici aziendali e magazzino area tecnica;
- la Snam Lazio Sud per un costo di Euro 0,39 milioni, a fronte di servizi di assistenza gestionale;
- la Bona Dea, per un costo di Euro 0,20 milioni e debito di Euro 0,03 milioni, a fronte di servizi di assistenza all’amministrazione del personale;
- la U.S. Salernitana per un costo di Euro 1,45 milioni e debito di Euro 0,88 milioni, per l’utilizzo di diritti commerciali e pubblicitari nell’obiettivo anche dell’impiego e valorizzazione del proprio patrimonio sportivo soprattutto del settore giovanile.
Presente, quindi, anche la Salernitana, altro club di proprietà di Lotito: anche nell’esercizio precedente in Campania era finita esattamente la stessa somma e pure per lo stesso motivo: il gruppo Lazio ha ritenuto corretto continuare a promuovere il proprio brand a Salerno.
Scelta nella piena legittimità della società biancoceleste e del suo presidente, e del resto non è affatto la prima volta che nei conti ci sono riferimenti ad altre aziende di Lotito. Affari che, stando a quanto scrive lo stesso gruppo SS Lazio Spa nel bilancio, “sono state perfezionate nel rispetto della correttezza sostanziale e procedurale ed a normali condizioni di mercato”.
Una scelta anche per avere società ben conosciute da Lotito ad occuparsi degli affari della Lazio. In cambio il patron ha imposto l’austerità ai suoi amministratori: la società – a differenza di quanto fanno molte squadre di A, ad esempio Roma e Juventus – non prevede nessun rimborso per i membri che siedono in consiglio di gestione e in consiglio di sorveglianza. Presidente compreso.