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Marcos Alonso e John Stones (Insidefoto.com)

Nessun cambiamento in vista in Premier League per quanto riguarda la ripartizione dei diritti tv esteri. Le sei big del campionato inglese, infatti, sono state “sconfitte” nella loro corsa per cercare di cambiare l’attuale suddivisione dei ricavi in Inghilterra.

La maggior parte dei club medio-piccoli infatti si è opposta con forza alla spinta riformatrice delle squadre maggiori. Una riunione tra i presidenti era prevista per domani nel centro di Londra, ma è stata definitivamente annullata quando le parti si sono rese conto che non sarebbe stato raggiunto alcun accordo.

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(foto Insidefoto.com)

L’attuale ripartizione, in vigore dalla nascita della Premier League 25 anni fa, prevede la distribuzione in parti uguali tra tutte le società dei ricavi da diritti tv del campionato provenienti dall’estero, pari a circa 760 milioni di sterline nella stagione 2016/17.

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Una scelta che non stava bene alle squadre più importanti, che hanno provato a forzare la mano. Nel tentativo di trovare un punto d’incontro, il presidente esecutivo della Premier League, Richard Scudamore, ha suggerito un nuovo modello in cui il 35% del denaro sarebbe stato distribuito in base alla posizione del campionato: un’idea che comunque non ha trovato il favore della maggioranza.

Si ritiene infatti che West Ham, Leicester e Everton si siano aggiunte a Liverpool, Manchester United, Manchester City, Arsenal, Chelsea e Tottenham: nove squadre a favore del cambiamento, ma per una modifica del regolamento sarebbe servito il sì di 14 società.

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Antonio Conte festeggia la vittoria della Premier League con il Chelsea (foto Insidefoto.com)

I club più importanti hanno spinto verso il cambiamento perché credono che siano i maggiori responsabili del crescente interesse dall’estero verso la Premier League e pertanto meritano un fetta della più grande della torta. Ma una riunione dei rappresentanti dei 20 club all’inizio mese era già terminata senza alcuna decisione e da allora non c’è stato alcun movimento.

La Premier League ha dichiarato in un comunicato: “I club hanno discusso la formula di distribuzione per i loro ricavi internazionali. La Premier League ha facilitato queste discussioni, per riunire l’ampia gamma di opinioni che esistono. È divenuto chiaro che non esiste attualmente un consenso al cambiamento, il che significa che il meeting del club di domani non è necessario”.

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