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L'esultanza di Andrè Silva e Borini (foto Insidefoto.com)

«Nel Milan c’è un unico proprietario, è presidente della società e non è in discussione in alcun modo il ruolo di presidente. Se mai dovesse porsi il problema non è il mio mestiere fare il presidente di una squadra di calcio. Tanto più che io sono tifoso del Vicenza».

L’ex amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni, che attualmente siede nel consiglio di amministrazione del “nuovo” Milan cinese, ha negato con una dichiarazione all’agenzia ANSA le ipotesi di stampa che lo vedrebbero prendere il posto del cinese Yonghong Li qualora il fondo americano Elliott dovesse assumere il controllo del club.

Paolo Scaroni (Insidefoto.com)
Paolo Scaroni (Insidefoto.com)

Al momento, sempre secondo quanto riferito dall’ANSA, il fondo Elliott di Paul Singer, che ha messo a disposizione di Yonghong Li parte delle risorse necessarie per acquistare il Milan dalla Fininvest della famiglia Berlusconi, ottenendo come garanzia le stesse azioni del Milan oltre che pegni su gran parte degli asset della società rossonera, non esprime preoccupazioni per gli impegni dal nuovo socio cinese.

Yonghong Li, sottolinea sempre l’ANSA, seppur in ritardo, ha finora versato le tranche del primo aumento di capitale da 60 milioni di euro, che ha tempo di completare entro giugno del prossimo anno.

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Yonghong Li

Venerdì scorso risultano essere arrivati 12 milioni di euro con alcuni giorni di ritardo rispetto a quanto previsto, anche a causa – è la lettura che si dà – dei vincoli, soprattutto di natura burocratica, che il governo cinese ha imposto alle esportazioni di capitali. Ed entro la metà di novembre è atteso da Yonghong Li il versamento di un’altra decina di milioni.

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