Quanto guadagna un calciatore dopo il ritiro? Quali prospettive si aprono per coloro che hanno praticato il calcio da professionisti, non solo in Serie A, al termine della carriera?
Domande non scontante, cui si è provato a dare una risposta ieri nel convegno organizzato a Udine dall’Aic, Associazione italiana calciatori, intitolato «Tempi supplementari, Aspetti traumatici e psicologici del dopo carriera».
Presenti diversi ex giocatori: Massimo Paganin, ex Inter, oggi collaboratore della stessa Aic, Manuel Gerolin, ex Roma, d.s. dell’Udinese, Valerio Bertotto, ex Udinese, allenatore fresco di esonero dalla Viterbese, Mauro Milanese, ex Inter, dirigente della Triestina, Diego Bortoluzzi, ex Venezia, allenatore «in proprio» dopo anni come vice di Guidolin, Denis Godeas, ex Messina, che a 42 anni continua a giocare tra i dilettanti, nel Monfalcone.

E poi Damiano Tommasi, presidente Aic. «Il problema del calciatore moderno», spiega Tommasi alla Gazzetta dello Sport, «come mi ha fatto notare un giocatore della Nazionale, sarà il post carriera».
«Il calciatore professionista italiano – ha spiegato Paganin percepisce in media 50mila euro lordi a stagione. Quelli che a fine carriera hanno milioni in banca sono soltanto il 5 per cento del totale». Il 95 per cento deve rifarsi una vita.
Quanto guadagna un calciatore dopo il ritiro: l’80% di chi resta nel calcio non è remunerato
Fabio Poli, direttore organizzativo Aic: «L’ottanta per cento dice di rimanere nel calcio, ma la maggior parte di costoro ricopre incarichi su base volontaria, non remunerata».
«Io da calciatore spendevo… Ho però avuto la fortuna di essere indirizzato bene dall’Udinese per il dopo. Ho girato il mondo come osservatore, mi sono specializzato. Ragazzi, divertitevi, ma pensate al futuro», ha spiegato Gerolin.

«Viene il giorno in cui si passa dalla bolla dorata alla dura realtà della vita normale», ha osservato Bertotto.
Quanto guadagna un calciatore dopo il ritiro: la pensione media è di 1500 euro
Oltre il 40 per cento degli ex giocatori ha seri problemi di salute, con invalidità per lo più a ginocchia e caviglie. Ci sono quarantenni con problemi da settantenni e le cure costano.
Le regole della pensione sono cambiate, i calciatori professionisti post 1996 andranno in pensione a 66-67 anni come i comuni mortali e percepiranno un assegno in base al versato.
«In media sarà di 1500 euro per chi avrà 16 anni e 8mesi di contributi, quota non facile da raggiungere per tutti», spiegano all’Aic. Chi smette oggi, diciamo a 35 anni, e non ha accantonato un patrimonio milionario, deve prepararsi a trent’anni da “uomo normale”.
Beh…io per una pensione e una vita anche meno normale devo lavorare 43 anni e avere 73 anni….Direi che c’è di peggio . Forse dovrebbero imparare a essere più normali durante l’attività…(preciso che ho giocato 13 anni in un settore giovanile molto importante dal 71 all’ 84 e dopo un infortunio mi sono dovuto fare una vita “normale” . Ho allenato per anni anche all’estero). gli eccessi sono prima….non sono le rinunce dopo a fare la differenza .
ho sbagliato a scrivere 73….volevo dire 67 . Scusate.
Quando sei lì sulla cresta ti senti invincibile…impossibile pensare al dopo …
Il 5 % se consideriamo i giocatori fino alla 3° categoria,in serie A quello che prende meno sono almeno 200.000 € é chiaro che se fanno le spese folli al posto di investire,poi si trovano nella morsa
Volevo dire nella cacca
Chi fa la bella vita e campa di rendita è Bobo Vieri
Com’è possibile? I calciatori professionisti Che guadagnano milioni di €, e poi devono quando smettono vivere da persone normali. Devi proprio ” buttarli”, altrimenti non capisco
vediamo di fare una colletta per aiutarli …..
E’ assolutamente falso chi si deve rifare una vita e’ solamente chi ha gettato nella spazzatura i soldi guadagnati altrimenti e’ impossibile
Restano comunque dei privilegiati Pensione di 1500 euro! Devo ricordarvi in quanti dopo 40 anni di contributi e di stipendi non certo da milionari vivono con una pensione di 700/1000 euro!!
Aldo groppi è stato un grande: da allenatore costringeva i giovani che si affacciavano al primo anno di professionismo a comprarsi una casa con il primo contratto, poi chi si presentava col rolex d’oro giocava in panchina o in tribuna. un grande !
La cosa che non capisco è : perché dare una pensione a chi ha già guadagnato un sacco di soldi ( vedi Maldini Bergomi, ferri , ecc.ecc ) e magari chi ha giocato in C2 e serie D e non ha avuto la possibilità di imparare un mestiere ,come me ,,avendo fatto gli stessi sacrifici di chi ha giocato in serie A e B non deve percepire niente di pensione se non hai versato 16 anni , il sistema pensionistico e fondo fine carriera va cambiato , cioè (sempre secondo me ) quei soldi versati ai calciatori che percepiscono un contratto da 300 mila € in su (dalle società e non dai calciatori ) vanno distribuiti a chi fa la lega Pro e serie D , solo così forse qualcuno comincerebbe a capire che deve darsi una regolata e chi comincia a giocare in D e lega Pro è più stimolato , e poi ci dovrebbero essere i cosiddetti procuratori a gestire il ricavato del giocatore
Molti comunque non hanno letto l’articolo secondo me, si parla appunto di professionisti delle categorie minori, è un problema reale altro che si trova male solo chi ha vissuto con vizi ed eccessi durante la carriera. Ci sono tantissimi calciatori di Serie C che guadagnano 1500 netti al mese per 10 o 15 anni di carriera, come pensate possano vivere con vizi ? E spesso le società falliscono e non pagano nemmeno quelli. Pure chi ha le convinzioni che in Serie A guadagnano almeno 200mila euro come letto sopra, non è vero, premesso che in Serie A il minimo federale per il 2019 è stato 2.221,29, c’è un’ infinità di calciatori di Serie A (ovviamente bassa serie A o neopromosse) che guadagna quei 2mila euro al mese, che magari a 20 anni si dice beati loro, ma capite che a 40 sei senza ne arte ne parte. Fra l’altro gli stipendi dei calciatori di Serie A sono pubblici, basta fare una ricerca.
[…] essere molto diversa da quello che molti possono pensare ed immaginre. Secondo quanto riportato da calcioefinanza “solo il 5% dei calciatori vive di rendita”. E stiamo parlando di calciatori, la […]