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Trimestre record, da un punto di vista economico, per la Ferrari. Nonostante la delusione in pista, con il mondiale di Formula 1 finito a Lewis Hamilton e alla sua Mercedes, il Cavallino rampante ha chiuso il terzo trimestre del 2017 con risultati di vendita importanti, che hanno portato alla decisione di alzare i target per l’intero esercizio.

Nel dettaglio la Ferrari ha chiuso il terzo trimestre con ricavi netti a 836 milioni di euro, con un incremento di 53 milioni o del +6,7% (+9,3% a cambi costanti a causa dell’indebolimento del dollaro rispetto all’euro) rispetto allo stesso periodo del 2016. Il dato è pressoché in linea con le attese del consenso Bloomberg a 839 milioni di euro.

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I tifosi Ferrari a Monza (foto Insidefoto.com)

Più nel dettaglio, i ricavi da automobili e parti di ricambio (605 milioni di euro) sono aumentati del 12,7% rispetto all’anno precedente, trainati da volumi maggiori e dal mix positivo, guidato dai modelli delle famiglie 488 e GTC4Lusso e da LaFerrari Aperta.

Mentre i ricavi da motori hanno registrato un calo del 9,8% a 88 milioni a causa della cessazione dell’accordo di fornitura sottoscritto con un team di Formula 1 e alla leggera diminuzione delle vendite a Maserati, dovute a un diverso calendario di produzione.

Anche i ricavi da sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio sono calati dell’1,3% a 124 milioni per il peggior posizionamento nelle classifiche del Campionato 2016 rispetto al 2015, in parte compensato da un aumento dei ricavi da sponsorizzazioni e relativi al marchio.

Foto Ferrari Land

Gli altri ricavi (19 milioni, -18,8%) hanno registrato una flessione dovuta al deconsolidamento del business europeo dei servizi finanziari, da novembre 2016.

Nel periodo le vetture consegnate hanno raggiunto le 2.046 unità con un aumento di 68 unità o del 3,4% rispetto all’anno precedente. Questo risultato è stato trainato da un aumento del 27% delle vendite dei modelli a 12 cilindri (V12), mentre quelle dei modelli a 8 cilindri (V8) hanno registrato un calo di poche unità a causa dell’uscita dal mercato della California T.

La forte performance dei modelli V12 è stata guidata dalla GTC4Lusso e da LaFerrari Aperta, andamento in parte compensato dalla F12berlinetta in fase di uscita dal mercato e dalla F12tdf, che sta concludendo il suo ciclo di produzione limitato. La 812 Superfast è appena stata introdotta nella regione Emea e ha già una lunga lista d’attesa che va oltre il 2018. Mentre le performance dei modelli V8, che hanno risentito degli effetti dell’uscita dal mercato della California T, sono state quasi del tutto compensate da quelle della famiglia 488 e della GTC4Lusso T. Quanto alle consegne della Ferrari Portofino, presentata di recente, inizieranno il prossimo anno.

ferrari trimestrale 2017
Ferrari 812 Superfast (Foto Ferrari)

Oltre le attese del consenso (185,5 milioni), invece, l’ebit adjusted, in aumento del 17,3% a 202 milioni grazie alla crescita dei volumi (14 milioni). Il mix ha beneficiato dell’impatto positivo (23 milioni) del modello LaFerrari Aperta e dell’aumento del pricing, in parte compensato dall’auto da corsa non omologata FXX K, che ha concluso il suo ciclo di produzione limitato nel 2016.

I costi di ricerca e sviluppo e i costi industriali sono aumentati a 8 milioni come le spese generali, amministrative e di vendita (2 milioni). Invece i cambi, escluse le operazioni di copertura, hanno avuto un impatto negativo pari a 21 milioni di euro a causa del deprezzamento del dollaro, dello yen e della sterlina. Inoltre, nel terzo trimestre l’aliquota fiscale è scesa al 27,6% rispetto al 29,8% dello stesso periodo del 2016 in seguito all’effetto combinato della decisione del governo italiano di ridurre l’aliquota fiscale nominale al 24% dal 27,5%, di ulteriori deduzioni relative ai costi di ricerca e sviluppo e degli ammortamenti.

Sulla base di tutte queste voci, l’utile netto adjusted della Rossa nel terzo trimestre è stato pari a 141 milioni, facendo registrare un aumento di 28 milioni di euro (+24%). Il consenso se lo aspettava a 127,5 milioni.

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