Il Procuratore federale Giuseppe Pecoraro sta chiudendo il cerchio sul Napoli e Aurelio De Laurentiis, che ascolterà domani mattina a Roma. Un’indagine molto simile a quella che ha portato alla condanna (in primo grado) da parte della giustizia sportiva per il presidente della Juventus, Andre Agnelli.
Anche qui, come riporta la Gazzetta dello Sport, ci sono frequentazioni e rapporti con tifosi un po’ troppo speciali, anche qui vengono elargite manciate di biglietti omaggio, anche qui, purtroppo, si allunga l’ombra inquietante della malavita organizzata. Lì, era la ‘ndrangheta, qui è la camorra.
L’inchiesta
Pecoraro ha già ascoltato una decina di soggetti tra funzionari e tesserati del Napoli. Molti sono stati sentiti a Castel Volturno, un modo per tenere spenti i fari dell’indagine.
Come è accaduto per il fascicolo torinese, figlio dell’inchiesta penale Alto Piemonte, il Procuratore federale ha ricevuto gli atti di un’indagine della Dia, coordinata dal procuratore aggiunto Filippo Beatrice.

Foto, video, informative di polizia giudiziaria, tante intercettazioni che tirano in ballo più di un calciatore del Napoli. Nel mirino di Pecoraro, le loro frequentazioni con esponenti del tifo napoletano e soggetti legati alla malavita organizzata. Tante le occasioni passate insieme: gite in barca – durante la più celebre, nell’agosto 2013, il mento di Higuain franò su uno scoglio –, cene, feste, regali e biglietti.
I rapporti dei calciatori con i fratelli Esposito
Al setaccio della procura federale, anche i rapporti con i fratelli Esposito, imprenditori nel commercio di giocattoli, arrestati l’estate scorsa per riciclaggio, vicini ai clan di camorra.
Pecoraro vuole appurare se i giocatori oltre ai regali e ai favori ricevuti, e ai biglietti dati in omaggio probabilmente per sdebitarsi, abbiano anche affari in comune con gli Esposito. Sta di fatto – questa è una sintesi a cui il procuratore è già arrivato–che ancora una volta i campioni del San Paolo non hanno saputo riconoscere la camorra. Come, del resto, i dirigenti della Juventus non seppero individuare la ‘ndrangheta.
Domani, sarà il turno di De Laurentiis, dopo il quale con ogni probabilità Pecoraro chiuderà l’indagine. La sensazione è che rispetto all’indagine torinese in cui è emerso il coinvolgimento consapevole di Andrea Agnelli, qui il grosso dei fatti, probabilmente anche la gestione dei biglietti omaggio, si sia consumato sotto la testa del presidente, al quale – del resto – anche la Commissione antimafia di recente ha dato atto di come abbia fatto da argine all’infiltrazione dei clan.