Anteprima ufficiale, oggi, allo Juventus Museum, per Black and White Time, l’esposizione curata da Walter Veltroni e che mette in mostra 120 anni di Juventus: un percorso narrativo, aperto al pubblico da domani, fatto di immagini, oggetti, espressioni artistiche, locandine pubblicitarie uniti da un filo rosso, anzi bianconero, rappresentato dal logo societario.
«L’obiettivo è ricordare e ripercorrere i 120 anni di storia della Juventus e del marchio, che con i suoi cambiamenti ha raccontato e per certi versi anticipato i contenuti tipici dell’epoca», ha spiegato Veltroni.
«Il calcio è un grande elemento ludico che scandisce il tempo ed entra nella storia, nella cultura di un Paese, esattamente come la Juventus. Ripercorrendo la sua storia si documenta quanto è cambiata la nostra società, con la proiezione sugli schermi dei film, dei video musicali e delle pubblicità dell’epoca presa in considerazione», ha aggiunto l’ex sindaco di Roma, noto per essere un grande tifoso della Vecchia Signora.
«La Juventus», ha osservato ancora Veltroni, «è sempre stata avanti rispetto al suo tempo nella filosofia sia del gioco sia della impostazione della società».
Non mancano i riferimenti al mondo della pubblicità, con la contestualizzazione dei periodi storici anche attraverso il linguaggio pubblicitario.
«Dieci cambi di logo che accompagnano e anticipano lo stile di vita della società e della cultura italiana», ha aggiunto Paolo Garimberti, presidente del J Museum. «La persona ideale per raccontare questi cambiamenti è proprio Veltroni, grazie alla sua formazione multidisciplinare e soprattutto alla sua passione bianconera», ha concluso Garimberti.
Si parte con il Primo Novecento, con lo Scudetto del 1905: sono gli anni del primo volo dei fratelli Wright, della Belle Epoque e della fondazione della Fiat.
Si passa poi agli Anni Venti, caratterizzati dall’affermazione in Europa dei regimi totalitari; nel 1923 i nomi di Juventus e della famiglia Agnelli si uniscono per la prima volta quando Edoardo Agnelli diventa Presidente della società.
Il biennio 1929-1930, sugellato calcisticamente dalla formazione “Combi, Rosetta, Calligaris”, è connotato storicamente dalla crisi del ’29 che porta al tracollo di Wall Street.
Negli Anni Trenta la vivacità artistica di Magritte, Ernst e Picasso si accompagna al primo ciclo d’oro della Juventus, con i cinque scudetti consecutivi, mentre la finestra caratterizzata dal periodo 1940-1970 celebra calcisticamente la presidenza di Umberto Agnelli, con i sei scudetti conquistati grazie alle prodezze di Sivori, Charles e Boniperti, presentando un excursus storico molto variegato che va dalla Seconda Guerra Mondiale allo sbarco sulla Luna, passando per la televisione e i Beatles.
Il salto negli Anni Settanta vede la novità della Tv a colori sposarsi perfettamente con il nuovo ciclo bianconero, guidato dal Presidente Boniperti, che porta altri 5 scudetti in bacheca e in rosa talenti del calibro di Zoff, Gentile, Cabrini, Causio, Tardelli, Rossi e il capitano, Gaetano Scirea.
Gli Anni Ottanta sono caratterizzati dall’arrivo di Platini, Boniek e Laudrup e dalla prima Coppa dei Campioni, vinta nella tragica notte dell’Heysel, mentre la nascita del web segna una svolta epocale nella vita dell’uomo.
L’avvento e lo sviluppo di computer e cellulari e la globalizzazione, che connotano il periodo che va dal 1990 al 2003, vengono presentati in associazione al ciclo di Lippi sulla panchina bianconera, che porta per la seconda volta la Juventus sul tetto d’Europa.
Il percorso espositivo si conclude con il presente: si giunge infatti agli ultimi 15 anni in cui la Juventus ha conosciuto la propria rinascita dopo la retrocessione in Serie B.
Sotto la presidenza di Andrea Agnelli e le guide tecniche di Conte e Allegri arrivano sei scudetti in serie e un’evoluzione globale dell’azienda che ne accresce la dimensione internazionale. Tra le principali novità a livello di immagine emerge il nuovo logo. Intanto l’Europa subisce l’offensiva del terrorismo di stampo integralista. Nel 2004 nasce Facebook, che incide a fondo sulle dinamiche dei rapporti interpersonali.