Al termine dell’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio al 30 giugno 2017, l’amministratore delegato del Milan Marco Fassone ha fatto il punto sull’attuale situazione societaria con i piccoli azionisti del club rossonero.
Oltre a confermare il versamento dei 49 milioni (su 60 complessivi) dell’aumento di capitale da parte di Yonghong Li, l’ad ha spiegato agli azionisti che la gestione ordinaria, nonostante il risultato negativo nel bilancio, a livello economico sta migliorando. In particolare, nei primi tre mesi del nuovo esercizio sono cresciuti i ricavi (aspettando quelli dalla Cina, minori rispetto alle aspettative per motivi burocratici) anche rispetto alle aspettative: tanto che il risultato netto della trimestrale, atteso in negativo, è stato positivo per circa 5 milioni (contro il -8 del periodo precedente). Nonostante questo, tuttavia, la stessa società si attende un passivo pesante al 30 giugno 2018, intorno al -90/100 milioni.
La sfida che attende Fassone e la società è quella portare il Milan in utile: obiettivo che, stando al piano dell’ad rossonero, è previsto per il 2021. Per il 2020, infatti, il Milan dovrebbe arrivare al breaK-even, per tornare ad avere utili nella stagione seguente, 2020/21. Un ritorno al segno positivo che sarà fondamentale nel caso in cui verrà confermata di quotarsi presso una Borsa asiatica.
Dal punto di vista finanziario, oltre ai 60 milioni di aumento di capitale, il CdA rossonero ha l’opportunità di richiamari ulteriori 60 milioni, per complessivi 120 milioni di euro. Per quanto riguarda il rifinanziamento del debito nei confronti di Elliott, l’boettivo è quello di un doppio rifinanziamento, sia nei confronti del Milan che di Yonghong Li: BGB Weston è l’advisor che, tra i tanti contattati dalla società rossonera, ha portato l’offerta più interessante per il club e ora avrà 8 settimane per concludere l’accordo. Mentre è stato smentito il ruolo di Giraudo, ex dirigente della Juve, che collabora con BGB solamente per quanto riguarda l’immobiliare.
Per quanto riguarda il voluntary agreement con l’Uefa in chiave fair play finanziario, Fassone ha ribadito la soddisfazione per il piano presentato alla federcalcio europa. La decisione sarà attesa entro Natale, confermando le indiscrezioni degli ultimi giorni.
A gennaio, comunque, non è previsto un mercato in entrata: le intenzioni di Fassone sono quelle di limitare gli interventi ad eventuali acquisti legati ad estreme necessità, come infortuni ecc. Confermando che, inoltre, la strada per la Champions con questo ritmo sarà complicata: la società si aspettava che sarebbero bastati circa 71/72 punti per entrare tra le prime quattro, ma il ritmo delle prime in classifica è tale per cui ne serviranno almeno 80, quota per cui il Milan è decisamente in ritardo.