Aurelio De Laurentis non risparmia critiche al presidente della FIGC Carlo Tavecchio dopo la disfatta dell’Italia, che non sarà protagonista ai Mondiali per la prima volta dopo 60 anni.
«La mancata qualificazione dell’Italia dal Mondiale? Si commenta da sola. La responsabilità è di Tavecchio, è l’unico vero responsabile di questa disfatta, quella di aver mantenuto un bravo allenatore che io ho licenziato in serie C dopo i primi tre mesi che stava con noi», le parole del patron del Napoli, intervistato da Sky all’uscita della Lega Serie A a Milano.

«Se uno gioca con il 4-2-4 non può far venire Insigne e metterlo nei quattro, perché gioca nel 4-3-3 ed è lì che esprime il suo massimo livello di capacità – ha proseguito De Laurentiis -. Se tu fai un danno a delle società, utilizzando in malo modo i nostri gioielli, non solo quelli del Napoli, questi gioielli a livello internazionale appaiono non come dovrebbero apparire. E se quella dovrebbe essere una vetrina espositiva diventa una vetrina negativa. Per cui chi vede questa partite in maniera superficiale potrebbe dire “allora questi giocatori valgono meno di quello che si dice” e noi che dovremmo fare, adesso chiedere i danni a Tavecchio e alla Federcalcio?», le parole del presidente del Napoli.
«È chiaro che se io fossi Tavecchio la prima cosa che farei, mi dimetterrei per non fare la figura dello stupido, però non è solo lui che si deve dimettere, lui, Uva, ma anche il Coni ha delle responsabilità, avrebbe dovuto obbligare la Figc a fare un altro tipo di attività. Non si arriva da Conte a quest’altro allenatore – ha continuato De Laurentiis -. Conte non sono stati capaci di mantenerselo allora evidentemente avevano sbagliato a prenderlo. Chi vedrei sulla panchina azzurra? Un giovane di 35 anni».

“Mi auguro ci sia un cambio netto nel mondo del calcio – ha concluso il presidente dai microfoni di Sky -. Ventura? È un bravo allenatore, ma anche io a Napoli lo cambiai dopo poche settimane”.