The Lord of Milan, il film documentario sulla storia del fondatore del Milan, Herbert Kilpin, è stato premiato con il Wpc Media Services Award a «Sport Movies & TV 2017», il festival del cinema sportivo di Milano.
Herbert Kilpin è morto tanto tempo fa – domani saranno 101 anni – ma sarà per sempre un uomo con i baffi e la maglia a strisce sottili: il fondatore del Milan. Un signore italo-inglese, Robert Nieri, lo scorso anno ha scritto un libro, diventato un documentario.
The Lord of Milan, racconta la vita di Kilpin e il suo viaggio da Nottingham, dove da ragazzino giocava per una squadra chiamata Giuseppe Garibaldi, ovviamente in maglia rossa.
Jared Wilson, direttore di una casa di produzione inglese chiamata Left Lion, qualche tempo fa ha scoperto che il fondatore del Milan era cresciuto nella casa di fianco al suo ufficio: «Passavo di lì due volte al giorno e non lo sapevo», racconta alla Gazzetta dello Sport, «In realtà, a Nottingham non lo sapeva quasi nessuno». Gli è sembrato ingiusto.
Il documentario è nato anche da quella scoperta, dura 65 minuti e ricostruisce un pezzo di vita dell’uomo con baffi e cappello. In quell’ora abbondante compaiono Hateley e Blisset, Massaro e Lodetti, ma per arrivare al premio sono stati più importanti altri milanisti. Intanto, quelli che hanno permesso di raccogliere 4.000 sterline, circa 4.500 euro, con una raccolta fondi online. Poi Pierangelo Brivio, Luigi La Rocca ed Enrico Tosi, tre collezionisti-tifosi-malati di Milan che hanno aiutato gli amici di Nottingham.
«È impressionante quanto il Milan sia nelle loro ossa – dice Georgianna Scurfield, una delle registe – In Italia il tifo è molto diverso dal nostro». Robert Nieri invece la mette sul politico: «Sono contento perché, in questi anni di Brexit, abbiamo creato un piccolo ponte tra due nazioni».
Luigi La Rocca ieri all’uscita della premiazione spiegava come Kilpin abbia imparato qualche tocco dei suoi giocando per il Notts Olympic. Quella squadra è sostanzialmente sconosciuta però ha una maglia curiosa: «Anche lei era a strisce, con colori molto simili a quelli che poi ha scelto il Milan».